CALTANISSETTA – I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, del Comando Provinciale di Caltanissetta e del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela del lavoro di Palermo, su impulso del locale Direttore Territoriale del Lavoro, hanno proseguito nelle ultime due settimane nei controlli in agricoltura finalizzandoli al contrasto al caporalato e all’emersione del lavoro nero. Sono state battute le campagne nissene in sinergia con le rispettive Stazioni Carabinieri e i risultati non si sono fatti attendere. Gli operanti infatti nel complesso hanno:
- controllate 10 ditte e verificate 41 posizioni lavorative;
- scoperto 15 lavoratori in nero in diverse aziende, di cui 2 sottoposte alla sospensione dell’attività imprenditoriale , quindi al pagamento di 1950€ e alla maxi sanzione di 4000€ per singolo lavoratore;
- contestate sanzioni amministrative per 70.545,00€;
Nel corso delle operazioni, fra i controlli, emergevano:
- un’azienda agricola impegnata nella raccolta di pesche, nell’agro di Sommatino, in cui veniva sorpreso all’interno del fondo una micro azienda catanese di trasporto frutta, al cui titolare veniva contestato l’impiego di 1 lavoratore “in nero” su 1 presente nonché le mancate comunicazioni alla Pubblica Amministrazione, la mancata consegna della lettera di assunzione, la mancata registrazione dei documenti obbligatori e il conseguente deferimento in via amministrativa agli enti competenti;
- un’azienda di commercio di ortaggi, in Caltanissetta, cui veniva contestata la presenza di 1 lavoratore “in nero” su 2 presenti: nel caso specifico veniva adottata la sospensione dell’attività imprenditoriale e venivano contestate la mancata consegna della lettera di assunzione, nonché la mancanza delle comunicazioni UNILAV;
ma il pezzo forte arrivava ieri, infatti:
- in un’azienda agricola nell’agro di Delia, impegnata anche questa nella raccolta delle pesche dato il periodo, i militari entravano dopo una discreta quanto efficiente cinturazione dei luoghi. Una volta dichiaratisi riscontravano la presenza di 11 lavoratori di cui, controllati i documenti, 10 erano lavoratori “in nero” e di questi 9 erano di nazionalità rumena. A quel punto scattava subito la sospensione dell’attività imprenditoriale: nel caso specifico siccome le pesche erano già raccolte, incassettate e pronte per la conservazione in frigo, non ricorrendo la possibile deperibilità del prodotto si procedeva alla sospensione. Occorre precisare che l’azienda in queste ore stà già provvedendo all’oblazione delle sanzioni ammnistrative contestate(48.000€), nonché all’assunzione degli operai scoperti in nero.
Gli altri 3 lavoratori “in nero” venivano riscontrati isolatamente in altre aziende agricole del territorio nisseno S. Cataldo e Caltanissetta.
Contratti in regola, assenza di pericoli nei luoghi di lavoro, dignità del lavoratore rispettata: questi gli obiettivi che i Carabinieri perseguono, nella certezza che la divulgazione delle notizie di questi controlli serva da monito a coloro che ancora non hanno scelto la via della regolarizzazione del lavoro e che ancora non rispettano la manodopera che utilizzano.
L’Arma è a disposizione del cittadino e del lavoratore. I controlli proseguiranno senza sosta con la massima variazione degli orari e delle giornate degli interventi.
View Comments
il lavoro nero non si potra mai estirpare se non saranno i lavoratori stessi a denunciare le aziende che operano con tale sistema.