CALTANISSETTA – C’è anche un cittadino statunitense, non un militare ma un civile, Mark Gelsinger, tra gli otto indagati dell’inchiesta per reati ambientali relativi alla costruzione del Muos, l’impianto satellitare della Marina Usa di Contrada Ulmo a Niscemi (Caltanissetta). Ne dà notizia il quotidiano “La Sicilia” di Catania” a due mesi dalla firma da parte del Procuratore della Repubblica di Caltagirone Giuseppe Verzera dell’avviso di conclusione indagini preliminari per gli indagati in concorso per “violazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio per aver eseguito opere in assenza di autorizzazione o in difformità da essa o per aver omesso la vigilanza sull’attività urbanistico edilizia”. Per la Procura di Caltagirone – scrive il quotidiano – il cittadino Usa sarebbe “responsabile dell’appalto per la costruzione del Muos di Niscemi per conto degli Stati Uniti. Secondo quanto riscontrato dalla Procura, avrebbe la responsabilità di “aver aggiudicato la gara e seguito l’iter per contro del committente statunitense”. Gli Stati Uniti hanno sollevato il diritto di giurisdizione chiedendo che il loro connazionale indagato sia processato nel loro Paese. Su questo tema sono in corso contatti tra i Ministeri della Giustizia statunitense ed italiano. Al lavoro dei magistrati calatini è legato anche il sequestro del Muos, avvenuto nell’aprile scorso. Alla base del provvedimento la sentenza del Tar che nel febbraio 2015, sancì la totale illegittimità degli impianti costruiti a Niscemi. Gli altri sette indagati sono l’ex dirigente dell’assessorato regionale Territorio e ambiente Giovanni Arnone, il presidente della “Gemmo Spa” Mauro Gemmo; Adriana Parisi, responsabile della “Lageco”, il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi, la titolare della “Calcestruzzi Piazza Srl” Concetta Valenti, Carmelo Puglisi, della “Pb Costruzioni” e Maria Rita Condorelli, della “Cr Impianti srl”.(ANSA). DA