Dopo la presunta intercettazione tra Crocetta e il suo medico Matteo Tutino, smentita dalla Procura di Palermo e dalla Procura di Caltanissetta il governatore rimane isolato. Ma la posizione resta ferma: «Non mi dimetto», dice. «Ho un dovere di fronte agli italiani – spiega il governatore a Radio24 – voglio capire se questa è una democrazia compiuta o no». «Voglio capire se si dà più fiducia alle parole di un Tribunale e dei magistrati» sottolinea Crocetta «o agli eversori che vogliono far crollare la democrazia. Questa è la mia sfida. E su questo credo che ormai nel nostro Paese ci si debba mobilitare». «È venuto il momento di insorgere contro queste schifezze – ha anche detto. In un Paese democratico chi decide se una persona è colpevole non può essere un giornale che magari non vuole ammettere una bufala soltanto per mantenere la reputazione». «Se il Pd vuole partecipare al massacro di un innocente, allora vuole dire che non è in grado di tutelare le garanzie democratiche di questo Paese. Io al Governo chiedo di istituire una Commissione d’inchiesta su questa vicenda», ha concluso.