“L’antimafia di facciata, non è mai stata nel Dna dell’Associazione nazionale magistrati”. A sostenerlo con forza è stato il procuratore aggiunto presso la Corte d’Appello di Caltanissetta, il dott. Fernando Asaro (nella foto con il dott. Tona) in occasione della commemorazione della strage di Via D’Amelio nella quale morirono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Il presidente della sezione nissena dell’Anm, parlando con i giornalisti prima della commemorazione a Palazzo di Giustizia, ha sostenuto: “oggi è la commemorazione di Paolo Borsellino e di servitori dello Stato e di poliziotti che hanno sacrificato la propria vita per rendere concreta testimonianza di quella che noi oggi tutti chiamiamo antimafia cioè i principi di legalità, il contrapporsi alle organizzazioni mafiose in concreto e con sacrificio personale come quello che commemoriamo”. Il dott. Fernando Asaro ha poi ribadito: “L’Anm da sempre, quantomeno da gennaio 2014, ha detto sempre che la magistratura deve stare lontano da centri di potere politici economici e di altro genere; questa antimafia che, giustamente, da chi ha subito ferite dalla mafia, viene chiamata di facciata, non ha mai fatto parte del dna dell’associazione nazionale magistrati, soprattutto anche della sezione di Caltanissetta”. Infine, riguardo alla strage di Via D’Amelio ha concluso: “Sulla mancanza di verità non ho nulla da dire rispetto a quanto dichiara il procuratore Lari perchè è titolare delle indagini, noi siamo soltanto l’Anm e non abbiamo competenze ed elementi specifici e concreti”.