CALTANISSETTA – In occasione della prossima GMG che si svolgerà a Cracovia nel luglio del 2016 venerdì 31 luglio giungerà in Diocesi la croce pellegrina di san Damiano e la statua della Madonna di Loreto. Alle ore 7.30, don Rino Dello Spedale Alongi, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale giovanile e coordinatore dell’evento, celebrerà la S. Messa presso il monastero delle clarisse. In mattinata avverrà la visita presso l’istituto penitenziario per minori per momento preghiera e riflessione, a cura del cappellano p. Alessandro Giambra, mentre nel pomeriggio la croce e la statua della Madonna faranno tappa presso l’ospedale sant’Elia, con un momento di preghiera a cura di p. Giuseppe Anfuso, cappellano dell’ospedale. Alle 18,00 infine, le sacre immagini torneranno al monastero delle clarisse per un momento di meditazione e una veglia di preghiera curati dai giovani e dalle monache.
Santa Maria di Loreto e il Crocifisso di San Damiano che parlò a Francesco di Assisi sono i due simboli che fin dalla GMG di Buenos Aires del 1987 hanno accompagnato gli Italiani ad incontrare i giovani di tutto il mondo. Da quel lontano 1987 tutte le GMG che si sono alternate a quelle diocesane hanno avuto l’immagine del Crocifisso e quello della Madonna come simboli dei giovani italiani. Negli anni si è costruito un pellegrinaggio che ha abbracciato tutta la terra: Santiago de Compostela nel 1989, Czstochowa nel 1991, Denver nel 1993, Manila nel 1995, Parigi nel 1997, Roma nel 2000, Toronto nel 2002, Colonia nel 2005, Sydney nel 2008, Madrid nel 2011, Rio de Janeiro nel 2013.
Da allora in ogni nazione toccata dalla GMG i vescovi locali e i giovani custodiscono questi due simboli in luoghi significativi per la comunità cristiana: chiese, ospedali, luoghi di incontro dei giovani.
Simboli di che cosa? Prima di tutto dei due misteri centrali della nostra fede: il mistero dell’incarnazione e il mistero pasquale. I giovani italiani in ogni luogo hanno portato dunque Gesù, che spogliò se stesso divenendo simile agli uomini nella casa di Nazareth e si umiliò fino alla morte di croce. In questi due misteri di morte e di vita simboleggiati dalle nostre due care immagini desideriamo far sentire a ogni giovane del mondo lo sguardo dolce e misericordioso del crocifisso
risorto: fissatolo lo amò.
Ma le immagini e la loro provenienza ci mostrano che dietro questi due misteri ci stanno due giovani, Maria di Nazareth e Francesco d’Assisi. Infatti il “sì” di Maria ha permesso a Dio di legarsi
all’umanità indissolubilmente; il “sì” di Francesco ha permesso alla Chiesa di essere riparata con la santità.
Gesù oggi ha bisogno dell’entusiasmo e della passione dei giovani per continuare a parlare e agire dentro il nostro tempo. Ha bisogno della loro generosità perché il mondo creda.
Mons Giuseppe La Placa
Vicario Generale