PALERMO – “Il nostro lavoro continuera’ nel governo o nella societa’, nonostante che in tanti, consapevolmente o inconsapevolmente, tentano di mettere in discussione il primo governo – eccettuate alcune brevissime esperienze come quella di Mattarella – che dal ’46 in poi ha avviato una lotta senza precedenti all’interno al sistema mafioso che si e’ insidiato all’interno della Regione siciliana”. Passa cosi’ al contrattacco, via Facebook, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, sotto assedio dopo le dimissioni di tre assessori in pochi giorni, ultima Lucia Borsellino, responsabile della Salute, e bersagliato dalle opposizioni mentre un deputato del Pd sta raccogliendo le firme per sfiduciare il governatore. Crocetta scrive che “tale lotta, per quel che mi riguarda, non ci fermera’, di fronte a nulla. Sono di lunga resistenza e nessuno riuscira’ a piegarmi fino a quando riterro’ che esistono i margini per portare dall’interno dell’amministrazione regionale tale battaglia”, assicura il presidente, che rincara: “Io sono un combattente e i combattenti possono perdere alcune battaglie, ma non rinunciano a vincere la guerra, dall’interno o dall’esterno. Niente e nulla mi faranno desistere dal difendere la Sicilia dal malaffare”.
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Combattente di che? Di chi? Chi è il capo della DIA? Qualcuno glielo ha detto che è il presidente (minuscolo) della Regione? Lo sponsor principale di Ruvolo fa il gradasso perchè sa che questa classe politica di arruffoni e arraffoni non riuncerà mai all'indennità. Che paura che fa Crocetta!!! Governando così non si rende conto (anzi si rende conto benissimo) che il malaffare rischia di impersonificarlo lui!
Il delirio di un uomo solo e disperato.
Ormai Crocetta con questa storia della mafia non incanta più nessuno,io sono uno di quelli che lo ha votato e aimè sono molto pentito perché è inadeguato.