Un caso diplomatico nel viaggio di Papa Francesco in Bolivia. Un caso diplomatico proprio nel momento dello scambio dei doni: il presidente Evo Morales consegna al papa un particolare crocifisso con falce e martello. Come potete vedere nella foto, l’asse verticale della Croce è l’impugnatura di un martello, che alla base si intreccia con la falce. Una mezza (o completa) blasfemia, insomma. E come se non bastasse, Morales ha poi messo al collo del Pontefice una placca che riproduceva la stessa immagine del Crocifisso, nonché un medaglione che contiene foglie di coca. Papa Francesco è parso imbarazzato, tanto che dopo aver ringraziato Morales ha quasi subito tolto il collare (senza però rifiutare il crocifisso in stile-soviet). Da par suo, il Pontefice ha ricambiato con doni assai più adatti al contesto: una riproduzione dell’icona “Salus Populi Romani”, copie in spagnolo dell’Enciclica “Laudato sì” e dell’Esortazione Apostolica “Evangelii gaudium”.
(Fonte Libero.it)
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Il redattore dell'articolo nel quale si giudica blasfemo il dono del presidente Morales a Papa Francesco, vista la provenienza di tale articolo, certamente avrebbe preferito un crocifisso ricavato su una squadra e un compasso, dopo che famose e fumose interpreti del pensiero liberista del giornale, hanno esibito al collo crocifissi tempestati di brillanti che sballottola tra i seni generosamente esposti.
Non è blasfemo. Bisogna comprendere il contesto, i simboli, la storia, per poter giudicare.