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Si “sgretola” il pontile sbarcatoio a Gela

Redazione

Si “sgretola” il pontile sbarcatoio a Gela

Gio, 23/07/2015 - 16:13

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imageSono stati gli stessi bagnanti a lanciare l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i militari della Capitaneria di Porto, i vigili urbani, per i rilievi sul posto. Il sito è stato transennato per evitare rischi per la salute pubblica. La procura di Gela nel maggio scorso ha sequestrato il vecchio pontile sbarcatoio della città per mancanza di sufficienti garanzie di sicurezza. L’ipotesi di reato (ancora a carico di ignoti) era di “omesso intervento in costruzione che minaccia rovina con pericolo alle persone”. Qualche giorno prima del sequestro un 14enne si era infortunato percorrendo il pontile, riaperto come “passeggiata a mare” per gruppi di persone a numero limitato. I genitori avrebbero sporto denuncia. Parzialmente ristrutturato due anni fa con una spesa di 200 mila euro, il vecchio pontile è stato collegato, tramite un ponte metallico, alla parte iniziale della struttura che molto tempo prima, era stata demolita e parzialmente ricostruita a ridosso della battigia e viva utilizzato praticamente solo come passeggiata a mare. Ma il Comandante della Capitaneria di porto in un’ordinanza scriveva che “non risulta attualmente completa la certificazione di idoneità con particolare riferimento alla valutazione di urto tra struttura e nave” che non rende quindi “certa l’idoneità della struttura all’attracco di unità navali o all’esercizio della navigazione”. Il Capitano Greco aveva ordinato il divieto di transito nel tratto di mare in prossimità del pontile sbarcatoio ad una distanza inferiore di cento metri oltreché di attraversare o sostare nell’arenile nei pressi del pontile. La struttura di cento anni. Il pontile sbarcatoio è la prima costruzione in cemento armato di Gela; il progetto fu realizzato dall’Ufficio del Genio Civile di Caltanissetta nel 1909. I lavori iniziarono nel 1911 e terminarono nel 1915. Dopo qualche anno, però, si rese necessario il suo allungamento di altri 150 metri per consentire il pescaggio e l’attracco di bastimenti di maggiore tonnellaggio; le lungaggini burocratiche, la difficoltà di finanziamenti dell’opera e le fasi storiche che attraversava l’Italia in quel periodo ritardarono tale prolungamento di circa vent’anni; infatti, nel 1935, su un secondo progetto dell’Ufficio del Genio Civile, il pontile fu portato all’attuale lunghezza. Prima dello sbarco alleato sulla spiaggia di Gela, avvenuto la notte tra il 9 e il 10 luglio del 1943, il comando militare dell’esercito italiano di stanza a Gela fece saltare in aria con una carica esplosiva la parte centrale del pontile per ritardare lo sbarco delle truppe alleate le quali, peraltro, non ebbero nessun impedimento da tale inutile demolizione. Fu inaugurato in pompa magna dal governatore, Rosario Crocetta, che ne annunciò la ripresa dell’attività marinara. Il pontile doveva servire per riattivare gli antichi collegamenti con Malta e Tunisia, offrendo approdo agli aliscafi. La Ustica Lines diede subito la sua disponibilità, ma da allora, nessuna imbarcazione turistica o passeggera ha mai fatto scalo a Gela. Ora il sequestro della struttura, considerata inagibile, per la cui ricostruzione occorrerebbero tre milioni di euro.