A Sousse, importante centro turistico, colpi di arma da fuoco sono stati esplosi sulla spiaggia davanti a due hotel, uno di questi l’Imperial Marhaba. Il bilancio è di almeno 37 vittime, tra questi almeno 7 stranieri di nazionalità tedesca, britannica e belga. Lo riferisce il ministero della Salute tunisino. Un attentatore è stato ucciso dalla polizia. Panico tra gli ospiti degli hotel che si sono rifugiati dentro le stanze. Un uomo della sicurezza presente sulla scena ha raccontato che un uomo armato di kalashnikov ha aperto il fuoco sulla spiaggia. Un secondo presunto terrorista- riferiscono i media locali che hanno anche diffuso le foto dell’uomo, visibile tra due poliziotti – è stato arrestato. In seguito, è stata arrestata una terza persona. Ma sul numero dei responsabili della strage non c’è ancora chiarezza. L’attentatore ucciso era uno studente non conosciuto alle forze dell’ordine, originario di Qayrawan, nel centro del Paese, una delle città sante dell’Islam e sede della più antica moschea del Maghreb. Lo riferisce il segretario di Stato tunisino per gli Affari di sicurezza, Rafik Chelly, citato dai media locali. La dinamica dell’assalto però è ancora confusa. Secondo quanto riferito dal portavoce del ministero dell’Interno tunisino, Mohamed Ali Aroui, un terrorista “è entrato dal retro dell’hotel e ha aperto il fuoco”. Rafik Chelly ha più tardi parlato di un solo assalitore “arrivato dalla spiaggia e vestito come un bagnante, con in mano un ombrellone sotto cui nascondeva l’arma da fuoco”. Alcuni testimoni, infine, hanno raccontato di un commando giunto via mare sulla costa. “Sono arrivati in barca. Dalla spiaggia, poi, si sono diretti verso l’hotel”, ha spiegato un turista russo, Pyotr Chervonets, alla Bbc in lingua russa. Certo è che, improvvisamente, sul litorale si è scatenato il muro di fuoco di un kalashnikov. “Abbiamo sentito degli scoppi come di petardi. Pensavamo che qualcuno stesse festeggiando. Ma molto rapidamente ci siamo accorti del panico che c’era nel resort accanto a noi”, è la testimonianza resa a Sky news da Gary Pine, turista britannico. “Era circa mezzogiorno e ho visto a circa 500 metri da me una piccola mongolfiera venire giù e poi subito una sparatoria. Poi ho visto alcune persone correre verso di me, io pensavo fossero fuochi d’artificio”, ha raccontato una donna irlandese che ha fatto appena in tempo a raccogliere i suoi figli dall’acqua per poi rifugiarsi in hotel. “Ho pensato, ‘oh mio Dio, sembrano colpi d’arma da fuoco’, così sono corsa in mare, ho acchiappato i miei figli e le nostre cose e mentre correvo verso l’hotel i camerieri e il personale gridavano ‘correte! correte’! Cosi’ siamo corsi verso il nostro bungalow e siamo ancora intrappolati qui dentro. Non sappiamo che cosa stia succedendo”. Sousse, situata sulla costa centro-orientale tunisina, è capoluogo del governatorato omonimo, terza città tunisina per popolazione, uno dei poli turistici più importanti del Paese e la sua Medina è stato inserito nel Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La Tunisia era già in allerta elevata dopo la strage al museo Bardo di Tunisi dello scorso marzo, in cui morirono 24 persone, fra cui quattro italiani. Anche la località di Sousse, in passato, era finita nel mirino dei terroristi: alla fine di ottobre del 2013, un kamikaze si fece esplodere sulla spiaggia davanti al Rihad Palm, uno degli hotel più famosi della città. Nell’attentato morì solo il kamikaze e nessuno rimase ferito. (Fonte rainews.it)