Chi ha problemi di pelle grassa, la maggioranza a quella età, usa una crema idratante anche alla sera (80%). Trascuratissima la pelle sotto il sole, gli schermi protettivi si usano solo se gliel’ha prescritti il medico associati alle cure per la pelle altrimenti no.
Le sono state indagate, per la prima volta, in una indagine condotta su 2.265 giovani italiani , 38,9% maschi e 61,1% femmine dai 13 ai 18 anni di età, intervistati nei licei della penisola per la Società italiana di medicina estetica, Sime. “I teenagers non sanno cosa scegliere per i loro problemi cutanei e già si preoccupano per le rughe . Le ragazzine si rivolgono soprattutto agli amici per scegliere la marca e il tipo di prodotto di bellezza, oppure alle pubblicità (32% dei casi). Alle madri solo nel 10% dei casi. Mentre i maschi lasciano fare totalmente alle madri ” – si legge nel report. “Le ragazzine sono trucco-dipendenti e a 14-15 anni sono ansiose di apparire più grandi oltre il 55% delle giovani donne. Sono anche già preoccupate delle rughe. Le giovani italiane di 17-18 anni non si truccavano fino a qualche anno fa, ora non è più così” – commenta Emanuele Bartoletti, Presidente Sime che ha diretto l’indagine.
“Usano molto fondotinta, mascara e gloss pensando poco al tipo di pelle e più ad essere attraenti”.
L’interesse dei ragazzi per il beauty è in aumento e il potenziale nuovo mercato non sfugge alle imprese che diventano adolescenti-centriche sfruttando i social network, piazza virtuale molto frequentata dai ragazzi. Le vendita si fanno tramite instagram, twitter e facebook. E’ dei giorni scorsi la nascita della prima start-up per la vendita di cosmetici formulati per giovani esclusivamente attraverso i social, secondo un sistema che coinvolge gli stessi adolescenti come venditori. La società si chiama Willa. I prodotti costano dai 9,50 dollari a 26 e i giovani che comprano una apposita app ed un kit completo di prodotti (a 99 dollari) possono vendere loro stessi le referenze della linea e saggiare le loro capacità imprenditoriali. La società promette commissioni dal 10 al 25% su ciò che i ragazzini riescono a vendere e loro mettono a disposizione la loro fitta rete di contatti.
(di Agnese Ferrara – ANSA)