PALERMO – Tecnici dell’Anas hanno avviato verifiche tecniche del viadotto “Cinque Archi”, al chilometro 95 dell’autostrada A19 Palermo-Catania, d’intesa con la Procura di Caltanissetta che ha sequestrato il ponte ritenuto insicuro. Gli acceramenti, spiega l’Anas in un comunicato, sono volti ad “accertare lo stato e le condizioni di sicurezza dei plinti di fondazione”, che risultano “parzialmente scalzati a causa della persistente azione di erosione del fiume Salso”. Anas puntualizza che nessuno dei suoi dirigenti e’ indagato nel procesidmento che ha portato al sequestro, teso a “consentire, in sicurezza e nel minor tempo possibile, l’espletamento di delicate indagini tecniche”. Per queste stesse ragioni, Anas aveva gia’ aveva gia’ interdetto nei mesi scorsi di propria iniziativa la circolazione sul viadotto, e aveva avviato un programma di indagini anche strutturali, con prove di carico e di monitoraggio delle sollecitazioni, “i cui primi risultati consentono allo stato di escludere -asserisce la nota- il rischio di crolli o altri pericoli per gli utenti. Altri accertamenti congiunti sono ora in corso da parte dei tecnici di Anas e dei tecnici nominati dalla Procura di Caltanissetta”. Anas, assicura la nota, “e’ fiduciosa che in tempi brevi l’esito positivo delle verifiche consentira’ di fugare ogni dubbio in ordine alle reali condizioni di sicurezza del tratto autostradale interessato”. L’intervento di ripristino del viadotto era stato gia’ inserito dall’Anas nel piano generale di manutenzione straordinaria delle “opere d’arte” e ha trovato copertura finanziaria con gli stanziamenti del decreto Sblocca Italia. Gia’ pronto il progetto di ripristino delle fondazioni interessate dai fenomeni erosivi, del valore di 3,8 milioni di euro. Si prevede l’appalto dei lavori entro la fine di giugno.