Assise di Caltanissetta, teste Capaci bis: per Falcone omicidio Agostino era messaggio a lui

Nino e Ida Agostino

Nino e Ida Agostino

CALTANISSETTA – Subito dopo l’omicidio dell’agente Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini, nei pressi di Palermo, assieme alla moglie Ida Castellucci, il 5 agosto dell’89, il giudice Giovanni Falcone, durante un colloquio con l’allora dirigente del commissariato di San Lorenzo, Saverio Montalbano, disse: “Questa cosa di Agostino e’ una cosa fatta contro di me e contro di te”. Lo ha riferito lo stesso Montalbano, deponendo al processo “Capaci bis” in corso davanti alla Corte d’assise di Caltanissetta. Il teste ha anche riferito che il poliziotto ucciso poco prima di morire aveva confidato a un suo collega di appartenere ai servizi segreti. A fare da tramite fra gli uomini dei servizi e l’agente ucciso, sarebbe stato Stefano Alberto Volo, un confidente delle forze dell’ordine, che all’epoca si recava al commissariato perche’ sottoposto all’obbligo di firma. Sempre stando alle dichiarazioni di Montalbano, in un’occasione, commentando l’uccisione di Agostino, l’allora capo della polizia Vincenzo Parisi disse che forse c’era “una pista Riina da seguire”, visto che l’agente ammazzato dava la caccia ai latitanti.

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