“Quando usciro’ dal carcere andro’ in missione in Africa. Se avro’ la fortuna di trovare mia madre ancora viva, voglio trascorrere un periodo con lei e dopo, spero di convincere mia moglie a seguirmi in Burundi, dove avevo finanziato la costruzione di un ospedale quando ero presidente della Regione”. Lo afferma Toto’ Cuffaro, gia’ presidente della Regione siciliana che a dicembre finira’ di scontare, nel carcere romano di Rebibbia, la condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. Cuffaro, intervistato dall’Agi, ha antipato che pubblichera’ un nuovo libro autobiografico sulla sua esperienza da detenuto. Il protagonista si chiama “Tota Pig”, e’ rinchiuso in una “pigsty prison”, un carcere-porcilaia, e “racconta nel libro gli aspetti piu’ critici della sua detenzione”. Parlando ancora dei suoi progetti, Cuffaro aggiunge: “Dopo il Burundi mi rechero’ per un periodo a fare il medico presso una missione di suore bocconiste in Tanzania. Nei miei programmi pero’ c’e’ di tornare a vivere in Sicilia, nella mia terra, una terra infelice e difficile, e che per questo ha bisogno di essere amata. Per vivere faro’ l’agricoltore”. Su Cuffaro, oltre alla condanna a sette anni di reclusione, grava l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, non potra’ tornare a fare politica ne’ a svolgere la sua professione di medico radiologo.
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Colpevole o innocente lo sa lui e Dio.
Un vero uomo, sta pagando il suo conto senza tanta pubblicità.
Bravo!!!!
I politici onesti forse pagano anche gli errori degli altri.
Che il Signore possa concedere all'On Cuffaro di continuare
nella strada della conversione e dell altruismo.
Che sta pagando per tutti...
Aldila di quello che è stato accusato e degli errori compiuti fidandosi di persone sbagliate (SEMPRE STATE IN LIBERTÁ!!). Cuffaro un grande uomo e paradossalmente un politico ed un siciliano da stimare!!!
i politici in galera si contano sulle dita di una mano. forse era uno dei pochi onesti!!