(Silvio D’Auria ) – Sgomento, terrore e morte a Napoli. Una lite per futili motivi si trasforma in un far west e finisce in tragedia. E’ successo nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 15 maggio, a Capodimonte. Infermiere del “Cardarelli” con l’hobby della caccia, uccide moglie, fratello, cognata e un ufficiale della Polizia Municipale. A sparare è stato Giulio Murolo (nella foto dopo l’arresto) di 48 anni, utilizzando un fucile a pompa. L’omicida si è arreso ai Carabinieri consegnando l’arma con cui ha compiuto la strage.
Giulio Murolo, infermiere e appassionato di armi, ha ucciso con un fucile a pompa regolarmente detenuto. Dopo essersi barricato in casa, armato è uscito in balcone ed ha aperto il fuoco contro moglie, fratello, cognata, uccidendo una quarta persona, un ufficiale della Polizia municipale, e ferendone almeno altre 6 tra le quali due giovani che attraversavano la strada dell’abitazione di Murolo, a bordo di uno scooter.
Tra le persone rimaste ferite due poliziotti e un carabiniere trasportati in ospedale, non sarebbero in pericolo di vita. All’origine del folle gesto ci sarebbero futilissimi motivi. Una discussione con la moglie e con i vicini di casa per un filo del balcone per stendere il bucato. L’uomo è stato arrestato e condotto in caserma per essere interrogato dopo esser stato salvato da una folla che ha tentato il linciaggio mentre i militari dell’arma dei Carabinieri lo conducevano sulla volante.
Prima di essere arrestato ha minacciato di far esplodere la palazzina con del gas. Nell’appartamento è stata trovata una vera e propria collezione di armi da fuoco appartenenti allo stesso Murolo.