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Caltanissetta, “Ma cos’hai in testa?”: al Campus universitario un simposio di neuroscienze curato da docenti internazionali

Redazione

Caltanissetta, “Ma cos’hai in testa?”: al Campus universitario un simposio di neuroscienze curato da docenti internazionali

Lun, 04/05/2015 - 19:44

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convegno08CALTANISSETTA – Si svolgerà il 5 e 6 maggio, presso il campus universitario nisseno, un simposio di neuroscienze cognitive. “Ma cos’hai in testa” è il titolo scelto dai docenti che mirano a illustrare l’approccio alle neuroscienze cognitive con le tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva (Nibs), la risonanza magnetica funzionale, e la neurorobotica. Si tratta di tecniche innovative che mirano a comprendere la funzione specifica di un’area cerebrale e come poter interferire con essa in modo non invasivo e intervenire nel caso in cui sussista un deficit.

“Quali aree sono implicate nel linguaggio? Quali nella percezione visuospaziale? Come facciamo ad estrarre l’informazione saliente dallo sfondo?” Domande che fanno parte di quella che è definita “accidental neuroscience” attualmente oggetto di ricerca in diversi laboratori internazionali tra cui quello nisseno curato dal dottore Giuseppe Giglia, professore dell’Università di Palermo e ricercatore per l’università di Maastricht.

Al simposio parteciperanno, oltre al dottor Giglia, il dottor Tommaso Piccoli, Neurologo e ricercatore onorario università di Maastricht eDimitri Ognibene, Ricercatore Marie Curie Università Pompeu Fabra – UPF, Barcellona e assegnista di Ricerca al centro per la ricerca in robotica King’s College di Londra. A completare il quadro di professionisti all’incontro, il 6 maggio, sarà presente anche il professore Alexander Sack, psicologo, dottore di ricerca, professore di Stimolazione cerebrale Funzionale e Psicologia Neurocognitiva presso l’Università di Maastricht.

L’approccio che sarà illustrato durante la “due giorni” può migliorare la qualità della vita di un soggetto che ha un deficit in una qualunque funzione cognitiva. Il dottore Giglia, con un linguaggio comprensibile anche a chi non conosce la terminologia medica, ha delineato qualche esempio per comprendere come il raggio di azione di questi studi sia molto ampio: “Se si è formato un tumore in regione frontale si perdono i freni inibitori. Allo stesso modo se si subisce un tumore in regione frontale si perdono i freni inibitori, con un ictus parietale destro si perde la capacità di disegnare, con uno temporale sinistro non si è più capaci di comprendere il linguaggio anche se si sentono tutti i suoni del mondo”.

Si  tratta di un altro appuntamento, successivo in ordine temporale a quello della stampa 3D, al quale potranno partecipare gli studenti iscritti al corso di medicina di Caltanissetta. “Il Consorzio Universitario Nisseno – ha commentato il suo presidente Emilio Giammusso – ancora una volta con i fatti concreti e con ricercatori illustri vuole dimostrare l’intento di offrire ai propri allievi universitari una formazione che vada oltre i libri stampati e che apre una finestra verso le più innovative tecniche e ricerche seguite nel panorama scientifico internazionale”.