Lo scorso 19 marzo tornò in ospedale per sottoporsi a un controllo di natura chirurgica. I medici avrebbero dovuto operare un piccolo taglio per accertare, a distanza di settimane, eventuali residui della neoplasia che era stata rimossa. I familiari dell’uomo, che si sono rivolti agli avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello, denunciano che il settantenne sarebbe stato accompagnato in sala operatoria con la sedia anziché con la barella e che sarebbe stato fatto presente al personale medico e infermieristico la necessità di assistenza continua perché era affetto da una patologia reumatica nota come “spondilite anchilosante” che gli comportava la rigidità della colonna vertebrale.
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dispiace sempre apprendere che qualcuno muoia così banalmente in ospedale dove dovresti essere più al sicuro che in casa tua, ma al s. elia tutto è possibile anzi hanno fatto passi in avanti perchè di solito l'ammalato te lo devi portare tu, a stento ti danno la sedia a rotelle se riesci a trovarne una....vergogna questa e strafottenza del prossimo.