Viadotto A19: i 22 Sindaci della provincia di Caltanissetta chiedono lo stato di calamità

imageCALTANISSETTA – Visto il recente cedimento del viadotto sulla Palermo-Catania, ci ritroviamo ancora una volta ad assistere indifesi e impotenti di fronte allo stato di abbandono e decadenza di pezzi interi di territorio, società e risorse che ci circondano.
Il crollo del pilone del viadotto Himera sull’autostrada A19 non è che l’ultimo degli emblemi di un fallimento globale che avvolge la nostra Regione: è il simbolo di quanto la politica regionale e nazionale abbia sperperato e disperso nel corso degli anni alle spalle del cittadino, lasciando le comunità locali e i Sindaci da soli ad affrontare continue emergenze. È difficile, a tratti imbarazzante, anche dover spiegare ai nostri interlocutori esterni, partner, turisti, che disagi come questo non sono inconsueti e che, come d’abitudine, non si risolverà a breve: dovendo così trasmettere il senso di imprevedibilità, la mancanza di progettualità e la mancanza di capacità di intervento tipica sui problemi della Sicilia.
Il quadro è dipinto perfettamente dalle parole di Erasmo De Angelis, coordinatore della struttura tecnica di missione per il dissesto idrogeologico: “Quella frana non è un indizio, è la prova non solo della mancanza di monitoraggi, cure e manutenzioni ordinarie del nostro territorio più fragile nelle Regioni più a rischio, ma anche di sciatteria, disorganizzazione, disattenzioni, abusi”. Aggiungiamo noi, anche un modo per sperperare denaro pubblico in continui interventi emergenziali che potrebbero facilmente essere evitati con una politica della prevenzione e della programmazione.
La Sicilia rischia il collasso. I comuni dell’entroterra soprattutto rischiano il collasso. Le dichiarazioni del ministro Del Rio che ufficializzano la chiusura di entrambe le carreggiate dell’autostrada rendono la situazione gravemente drammatica. Va detto a chiare lettere, senza indugi e allontanando ogni forma di finto perbenismo: il tratto Catania-Palermo si percorre in 4 ore e mezzo. La chiusura del tratto della A19 ha messo in luce lo stato tragico della viabilità interna che versa in uno stato di abbandono totale ormai da anni: si è costretti a percorrere strade non illuminate, senza guardrail, con smottamenti, fanghiglia sul manto stradale, restringimenti di carreggiate: un viaggio da incubo. La strada più sicura per raggiungere Palermo dal nostro entroterra prevede ora il raggiungimento di Catania per passare da Messina, che significa percorrere oltre 400km.
La Sicilia così è tagliata in due, condizione che colpisce irrimediabilmente un sistema economico già fortemente compromesso. Con una aggravante: il passo da emergenza a catastrofe in Sicilia è sempre molto breve.
Noi sindaci non ci stiamo, non possiamo e non vogliamo rimanere inermi di fronte all’ennesima calamità che avrà effetti nefasti sulle nostre comunità locali.
Siamo disposti a qualunque forma di protesta, a partire dalla richiesta di danni all’Anas, benché ci si renda conto che l’effetto è talmente smisurato da essere incalcolabile. Chiediamo alle autorità competenti di stringere sui tempi, di avere certezza degli interventi e che si proceda senza indugio. Chiediamo con fermezza un intervento immediato del governo che tramite il sistema di protezione civile assuma immediatamente il compito di risolvere il problema come se si trattasse di un terremoto perché, in termine di cause e di effetti, stiamo parlando di una calamità, e come stato di calamità deve essere trattato.
Pretendiamo che interi pezzi di società non vengano abbandonati a sé stessi, aggravando irrimediabilmente una condizione di indigenza e carenze già ben oltre i limiti del sopportabile.

Giovanni​RUVOLO​SINDACO DI CALTANISSETTA
Salvatore​CARUSO​SINDACO DI ACQUAVIVA PLATANI
Salvatore Gioacchino​LOSARDO​SINDACO DI BOMPENSIERE
Luigi​CASISI​SINDACO DI BUTERA
Salvatore Maria​D’ANNA​SINDACO DI CAMPOFRANCO
Gianfilippo Maria​BANCHERI​SINDACO DI DELIA
Angelo​FASULO​SINDACO DI GELA
Carmelo​MONTAGNA​SINDACO DI MARIANOPOLI
Vincenzo​MARINO​SINDACO DI MAZZARINO
Giuseppe​VITELLARO​SINDACO DI MILENA
Federico​MESSANA​SINDACO DI MONTEDORO
Salvatore​CALA’​SINDACO DI MUSSOMELI
Francesco​LA ROSA​SINDACO DI NISCEMI
Rosario ​CARAPEZZA​SINDACO DI RESUTTANO
Salvatore​CHIANTIA​SINDACO DI RIESI
Michelangelo​SAPORITO​SINDACO DI S. CATERINA VILLARMOSA
Giampiero ​MODAFFARI​SINDACO DI SAN CATALDO
Giuseppe Maria​DACQUI’​SINDACO DI SERRADIFALCO
Salvatore Crispino​SANFILIPPO​SINDACO DI SOMMATINO
Giuseppe​GRIZZANTI​SINDACO DI SUTERA
Giuseppe ​MONTESANO​SINDACO DI VALLELUNGA PRATAMENO
Alessandro ​PLUMERI​SINDACO DI VILLALBA

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  • Il problema sorge quando i lavori non vengono fatti con criteri...sono uno studente di geologia e posso assicurarvi che se fossero fatte analisi certe ed appropriate tutto ciò non sarebbe successo...anche il fatto Dell utilizzo di materie prime..che matileriale è stato usato? Ecc ecc..ANAS e brava solo ad intascare soldi però le strade si sistemano con gli anni..CADENDO... la Sicilia in mano a questi politici e in mano a bambini di 2 anni.PENSANO A GIOCARE

  • La Sicilia abbandonata alla propria sorte che la superficialità degli abitanti
    ha permesso!
    Il ponte sullo stretto? No
    Il mous ? No
    Dobbiamo sapere a cosa si va incontro quando ci si schiera senza aver valutato i pro e i contro attraverso il parere di tutti gli esperti ad ampio raggio.
    Da ora in poi ragioniamo con la testa. Non lasciamo che gli interessi privati continuino a danneggiarci e facciano da padrone, se vogliamo possiamo farcela!

  • Comunicato stampa e fotomontaggio............. ma!
    Se realmente siete i primi cittadini dei vostri comuni, incatenativi al guardrail!
    Poi non capisco perchè la richiesta di danni viene ipotizzata all'ANAS, i danni sono stati causati da una frana decennale dove di sono precise responsabilità che sicuramente saranno accertate e in tutto questo l'ANAS, che è di proprietà pubblica, è danneggiata e non danneggiante.

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