CALTANISSETTA – Ieri mattina, 23 aprile 2015, mi sono recato presso l’Agenzia delle Entrate, in Viale Margherita di Caltanissetta. Per caso ho toccato un termosifone e ho rilevato che era bollente, come se fuori stesse nevicando. Ne tocco altri, la stessa cosa. Caldo africano in questi giorni nell’intero edificio, dove nonostante le temperature estive tutto l’edificio mantiene il riscaldamento al massimo. Chiedo ad un impiegato che mi risponde: «Meno male che ci fanno fare un sacco di progetti sul rispetto dell’ambiente! Qui rischiamo di squagliarci…». Ci scherzano gli impiegati, tutti rigorosamente vestiti in leggero. Fuori la temperatura è di 21° all’ombra. Il problema è che manca forse un cronotermostato o una valvola termostatica. Così, tutte le volte che le temperature si alzano va in scena lo spreco: termosifoni roventi e finestre spalancate. E’ una vergogna, possibile che il “responsabile della sicurezza” dell’edificio non abbia saputo valutare la situazione di spreco? Per valutare lo spreco “erariale” è interessante leggere il contatore del gas metano. Se nel condominio della mia residenza abbiamo consumato mediamente 200 mc di gas per sette ore di riscaldamento con una spesa di 190 euro al giorno, nell’ufficio dell’Agenzia, per l’intero edificio, il consumo potrebbe essere quadruplicato, con un onere di 800 euro al giorno, o forse più. Essendo la nostra città in zona D, il periodo di riscaldamento è dal 11 novembre al 15 aprile. Mi chiedo come mai, l’Agenzia delle Entrate, così tanto scrupolosa nei suoi doveri, viola la legge. Che fare? Denunciamo alla Corte dei Conti lo spreco erariale?
Angelo Sole