PALERMO – Operazione antimafia dei carabinieri del gruppo di Monreale, tra Camporeale e Montelepre, nel Palermitano. Piu’ di 50 i militari in azione, supportati da un elicottero. Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, documentano gli assetti di Cosa nostra all’interno della cosca di Camporeale, alcuni casi di estorsione, anche grazie alla collaborazione di imprenditori, e le dinamiche relative a un omicidio di mafia. I particolari dell’operazione saranno forniti nel corso della conferenza stampa alle 10 presso la sede del comando provinciale di Palermo. Sono quattro gli arresti in esecuzione dell’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo, per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso e occultamento di cadavere. Le indagini della Procura della Repubblica di Palermo, che si sono avvalse anche delle dichiarazioni fornite da collaboratori di giustizia, costituiscono la convergenza di due distinte, ma parallele attivita’ investigative, scaturite dall’operazione Nuovo Mandamento dell’8 aprile 2013, con cui sono stati ricostruiti gli assetti dei mandamenti di San Giuseppe Jato e Partinico, interessati da una riorganizzazione territoriale. L’operazione “Nuovo Mandamento”, fra l’altro, aveva disarticolato la famiglia mafiosa di Camporeale. Le indagini su altri indagati – proseguite dopo quell’operazione – hanno permesso di descrivere alcune dinamiche sviluppatesi dal 1999 a oggi.
Ricostruite, inoltre, tre vicende estorsive, relative a lavori pubblici e privati che confermano l’imposizione del consueto 3% dell’importo dei lavori richiesto come messa a posto. Importante la decisione di diversi imprenditori di collaborare all’individuazione dei loro aguzzini. Parallelamente, e’ stata definita la condotta di un altro indagato, il quale risponde di appartenere all’associazione mafiosa e dell’occultamento del cadavere di Giuseppe Billitteri. La vicenda dell’omicidio del Billitteri si inquadrava nelle tensioni sviluppatesi nei territori di Altofonte e Monreale nel periodo febbraio/marzo 2012, a conclusione della fase di riorganizzazione e stabilizzazione dei nuovi assetti di cosa nostra. Le intercettazioni rilevavano come tale riorganizzazione del territorio non era stata indolore. Ancora una volta e’ stato accertato come uno dei principali canali di sostentamento delle consorterie mafiose e’ rappresentato dal provento delle estorsioni, commesse tradizionalmente nei confronti di attivita’ imprenditoriali di privati. La pressante azione estorsiva continua a ripercuotersi sullo sviluppo economico delle comunita’ dell’entroterra palermitano, tenuto conto che spesso gli imprenditori hanno dovuto subire oltre al pagamento della classica “messa a posto” anche l’imposizione di manodopera e forniture di materiali edili.