CALTANISSETTA – “Un vertice dei territori siciliani per contrastare uno stato di calamità istituzionale e infrastrutturale”. Per questo, secondo il presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, un centinaio i sindaci siciliani si sono riuniti oggi in assemblea a Caltanissetta e lanciare “Una proposta civica dai territori”.
L’obiettivo, ha spiegato Orlando, è quello di porsi come alternativa concreta alle scelte nazionali “di chiaro stampo ostile ai comuni e indifferenti alla situazione del Mezzogiorno e alla grave situazione di calamità istituzionale della Regione Siciliana che penalizzano fortemente la nostra Isola, sia in termini di costo che di sviluppo economico”.
Riuniti al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta dopo aver effettuato un sit-in sull’autostrada A19 Palermo-Catania, chiusa a seguito di una frana che ha spezzato in due la mobilità dei siciliani, i sindaci vogliono avviare un percorso nuovo per ripensare ai problemi dei comuni, un percorso lontano dalle logiche di appartenenza e da sterili riti politichesi. In mattinata i sindaci erano stati al viadotto Himera “per denunciare le condizioni insostenibili degli assi viari della nostra regione”, ha spiegato Orlando.
Giunto a Caltanissetta Orlando ha parlato della prosecuzione di “un cammino che non è il partito dei sindaci, ma è un soggetto politico dei cittadini siciliani, un soggetto politico istituzionale, l’unico soggetto istituzionale dinanzi alla crisi ormai irreversibile della regione siciliana e all’indifferenza del governo nazionale. Non c’è nessun rischio di politicizzazione dell’Anci – ha spiegato Orlando – l’Anci è una istituzione di politici, i sindaci vengono eletti democraticamente in un Paese in cui i parlamentari, invece, vengono nominati. Possiamo dare una scossa alla politica. Dipende dalle risposte che avremo se diventeremo o meno anche un soggetto elettorale” ha poi avvertito.
Parlando dei problemi di viabilità Orlando ha detto di avere già pronte “una serie di proposte concrete sulla viabilità che riguardano settore per settore una possibile idea diversa di Sicilia, no al Muos, no alle trivellazioni”. L’assise dei sindaci si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare la tragedia dell’immigrazione e protestare “contro la parata navale dell’Ue che non realizza un corridoio umanitario”.
“Chiediamo che venga proclamato lo stato di calamità” dice il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, a proposito dell’interruzione della A19 e della ‘bretella’ che collega il capoluogo nisseno all’autostrada. Per noi è una vera e propria calamità, vogliamo che la Regione si attivi in questo senso. Come città stiamo già subendo danni incredibili, già lo scorso fine settimana più di 200 prenotazioni sono state cancellate. Ci sono difficoltà nei trasporti delle persone e delle merci. Con lo stato di calamità pretendiamo che tutto venga risolto in tempi brevissimi e si continui a potenziare il trasporto ferroviario che, come si è visto, era facilmente realizzabile. Ciò – sottolinea Ruvolo – dimostra la mancanza di volontà nel fare le cose. Ora è una questione di responsabilità: o si dichiara che la Regione Siciliana è destinata all’oblio, o si assume la responsabilità di tracciare una linea netta e cominciare a ragionare in termini di efficacia ed efficienza. Da sindaci non possiamo essere lasciati soli nelle città ad affrontare le difficoltà alle quali non possiamo dare più risposte”.