“Si tratta di un occasione molto importante per le nuove generazioni che iniziano, già tra i banchi di scuola, ad imparare come un conflitto, inteso come una divergenza di opinioni tra le due parti, può e deve essere risolto attraverso un approccio conciliante e collaborativo anche sfruttando la presenza di una terza persona estranea ai fatti” ha commentato il presidente del Consorzio Universitario Nisseno Emilio Giammusso.
“I giovani devono essere sempre pronti a volare sempre più in alto e a scegliere la strada giusta da percorrere anche se, in un primo momento, sembra la più complessa e faticosa” ha spiegato il Presidente Giammusso alla platea che, attenta, ascoltava come un “conflitto” non sia di per sé un fenomeno negativo bensì un’occasione di crescita e di incontro tra due posizioni differenti .
Dopo i saluti del vicesindaco di Caltanissetta Marina Castiglione e del presidente del Tribunale dei minori Antonino Porracciolo al convegno, moderato dal Presidente del Consorzio Universitario Nisseno Emilio Giammusso, hanno partecipato il giudice del tribunale dei minori Gabriella Tomai, l’assessore alla solidarietà e interculturalità Piero Cavaleri, l’avvocato e mediatore civile Pierluigi Assennato e il mediatore TrendCOM Ferdinando Lombardo.
L’intento del seminario era quello di infondere ai giovani studenti e ai loro insegnanti un messaggio positivo e propositivo di gestione di un contenzioso. Non serve necessariamente un giudice per sentenziare chi ha torto e chi, invece, ragione e per aiutare a capire le ingiustizie subite o afflitte basta semplicemente un coetaneo o un amico di entrambe le parti che possa aiutare a vedere la questione da un’angolazione differente. Un confronto, dunque, “tra pari” senza alcuna prevaricazione.
L’intento finale, hanno voluto chiarire i relatori, non è quello di punire il “colpevole “ bensì di rieducarlo affinchè non si verifichino più situazioni simili. I giovani di oggi, cittadini di domani, formati con una politica conciliante, collaborativa e propositiva già tra le aule scolastiche entreranno a far parte di una società nella quale il “conflitto” sarà sempre più un’occasione di sana competizione e sempre meno terreno di scontro e di ingiustizie.