Caltanissetta, la cultura della mediazione già dai banchi di scuola: il progetto pilota del Consorzio Universitario Nisseno

20150424_115019CALTANISSETTA – Si è svolto venerdì 24 aprile il seminario di mediazione scolastica organizzato dal Consorzio Universitario Nisseno e dall’organismo di mediazione TrendCom srl nell’ex convento di San Domenico a Caltanissetta. Nei corridoi della ormai prossima residenza universitaria sono arrivati molti giovani delle scuole medie superiori della provincia ad ascoltare i relatori illustrare l’importanza della mediazione tra opinioni contrastanti.

“Si tratta di un occasione molto importante per le nuove generazioni che iniziano, già tra i banchi di scuola, ad imparare come un conflitto, inteso come una divergenza di opinioni tra le due parti, può e deve essere risolto attraverso un approccio conciliante e collaborativo anche sfruttando la presenza di una terza persona estranea ai fatti” ha commentato il presidente del Consorzio Universitario Nisseno Emilio Giammusso.

Un progetto pilota per la Sicilia che vuole offrire una risposta propositiva ai fenomeni di bullismo che in questi ultimi anni stanno diventando sempre più presenti tra i giovani teenagers.

“I giovani devono essere sempre pronti a volare sempre più in alto e a scegliere la strada giusta da percorrere anche se, in un primo momento, sembra la più complessa e faticosa” ha spiegato il Presidente Giammusso alla platea che, attenta, ascoltava come un “conflitto” non sia di per sé un fenomeno negativo bensì un’occasione di crescita e di incontro tra due posizioni differenti .

Dopo i saluti del vicesindaco di Caltanissetta Marina Castiglione e del presidente del Tribunale dei minori Antonino Porracciolo al convegno, moderato dal Presidente del Consorzio Universitario Nisseno Emilio Giammusso, hanno partecipato il giudice del tribunale dei minori Gabriella Tomai, l’assessore alla solidarietà e interculturalità Piero Cavaleri, l’avvocato e mediatore civile Pierluigi Assennato e il mediatore TrendCOM Ferdinando Lombardo.

L’intento del seminario era quello di infondere ai giovani studenti e ai loro insegnanti un messaggio positivo e propositivo di gestione di un contenzioso. Non serve necessariamente un giudice per sentenziare chi ha torto e chi, invece, ragione  e per aiutare a capire le ingiustizie subite o afflitte basta semplicemente un coetaneo o un amico di entrambe le parti che possa aiutare a vedere la questione da un’angolazione differente. Un confronto, dunque, “tra pari” senza alcuna prevaricazione.

L’intento finale, hanno voluto chiarire i relatori, non è quello di punire il “colpevole “ bensì di  rieducarlo affinchè non si verifichino più situazioni simili. I giovani di oggi, cittadini di domani, formati con una politica conciliante, collaborativa e propositiva già tra le aule scolastiche entreranno a far parte di una società nella quale il “conflitto” sarà sempre più un’occasione di sana competizione e sempre meno terreno di scontro e di ingiustizie.

Condividi