Secondo i pentiti, Campisi venne fatto fuori perche’ colpevole di avere messo in piedi un clan di giovani criminali, feroci e senza scrupoli, capaci di contrastare la forza egemone degli Emmanuello, all’interno di Cosa Nostra. Solo nel 2011, arrivo’ la svolta per quel delitto quando la squadra Mobile di Caltanissetta, nell’ambito dell’operazione “Para Bellum”, arresto’ sei persone accusate a vario titolo di aver avuto un ruolo sia nell’agguato che nei due tentativi di uccidere il boss risalenti ad alcuni mesi prima. La Corte d’Assise, inoltre, ha riconosciuto colpevoli gli altri imputati tirati in ballo a vario titolo del tentato omicidio di Chiavetta e del duplice fallito agguato a Campisi. Dieci anni sono stati inflitti a Francesco Amato, 9 anni e 8 mesi ciascuno a Salvatore Di Pasquale e Sebastiano Montalto, 6 anni al medico Giuseppe Arcerito, 2 anni e 8 mesi a Emanuele Greco. Per il duplice tentato omicidio sono stati condannati a 1 anno e 6 mesi in continuazione con altre condanne anche i collaboratori di giustizia gelesi Carmelo Massimo Billizzi, Fortunato Ferracane, Nunzio Licata, Emanuele Celona. (AGI)