CALTANISSETTA – Viale Regina Margherita è ovviamente privo di veicoli, imponente l’apparato di sicurezza predisposto per la commissione nazionale antimafia che terrà delle audizioni a Caltanissetta. Una mattinata grigia, intristita da una lieve pioggerellina. Nel cortile della prefettura, in febbrile attesa staziona una pletora di cronisti e fotografi: pronti i taccuini, le telecamere, i telefonini e le macchine fotografiche. Tutti vogliono lo scoop, la notizia eccellente. Il primo ad arrivare è Claudio Fava, deputato Sel, vicepresidente della commissione. Neanche il tempo di aprire lo sportello che si scatena il consueto assalto mediatico, sorridente si presta alla consueta dichiarazione di routine, poi puntuale giunge la domanda “Siete qui anche per l’inchiesta che ha interessato il presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta”, lapidaria la risposta: “Anche per questo”. Immediata il brusio che accompagna la risposta e che consente ai corrispondenti di effettuare il primo lancio di agenzie e siti. Montante è il convitato di pietra, il baricentro mediatico di ogni avvenimento: o è presente o comunque bisogna “infilarcelo”. Pochi minuti e giunge l’auto con Rosi Bindi, il copione si ripete in maniera monotematica. Appena la presidente e a tiro, tutti a chiedere di Montante, la Bindi sorride e dichiara: “Come notizia nei telegiornali delle 13 dite che la commissione è iniziata”. Cronisti che insistono da più lati, concordi e compatti, su Montante; inevitabile la più ovvia e scontata delle risposte di una commissione che ancora deve iniziare ad “audire”: “no comment”. Poi la Bindi fila via ed imbocca il portone che la porterà al tavolo delle audizioni. Tutto è rinviato alla conferenza stampa delle 19. Di seguito il video integrale dell’arrivo prima di Fava e poi della Bindi, attorniati dai giornalisti, e del tragitto percorso dall’auto sino al portone.
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Cara redazione, hai perso il senso del dovere del giornalismo