CALTANISSETTA – E’ stato inaugurato a Caltanissetta al Cefpas il Campus universitario del distretto del Mediterraneo. All’inizio, nel Padiglione 3, s’è svolta la cerimonia di intitolazione dell’aula al “dottor Aldo Naro”, il giovane sancataldese morto tragicamente ucciso al culmine di una aggressione in discoteca a Palermo. Erano presenti il direttore del Cefpas Angelo Lomaglio, il presidente del Consorzio Universitario Nisseno, Emilio Giammusso, il pro-rettore, Giacomo De Leo, la coordinatrice del corso di laurea, Italia Di Liegro, il Vescovo Monsignor Mario Russotto, il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, e il sindaco di San Cataldo, Giampiero Modaffari. Nell’occasione il direttore Angelo Lomaglio ha ribadito che il campus universitario rappresenta una sfida per il territorio e una risorsa in prospettiva futura. Il direttore del Cefpas ha anche parlato di Aldo Naro sottolineando come si trattasse di un giovane brillante che vedeva la sua professione come una missione per dedicarsi agli altri”. I genitori del dottore sancataldese erano presenti alla cerimonia. A scoprire la targa è stata la sorella di Aldo Naro, Chiara. “Una targa – ha ricordato il vescovo Mario Russotto – destinata a diventare simbolo di giovinezza perenne”. D’altro canto Aldo Naro era all’apice del suo successo personale, ma era anche un amico fidato, un collega sempre disponibile. Anche i sindaci di San Cataldo e Caltanissetta hanno evidenziato che “la morte di Aldo Naro non può e non deve passare in sordina ma diventare un monito per le generazioni future”. Per il presidente del consorzio universitario Emilio Giammusso, ha fatto notare come Aldo Naro abbia avuto il potere di creare un intenso spirito di “fratellanza” che ha unito amici, colleghi, ex compagni di scuola, e quanti lo conoscevano. La prof. Italia Di Liegro ha parlato dell’amarezza per la scomparsa di Aldo Naro che resta immutata nel tempo offendendo per il modo come il giovane medico sancataldese è morto, ma anche del fatto che ricordarlo contribuisce a tramandare valori come l’amore per la vita che va sempre tenuto come punto di riferimento primario per tutti e per ognuno.