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Realmonte, progetto Kainite: 250 milioni di euro e 300 nuovi posti di lavoro per ricostituire miniera

Redazione

Realmonte, progetto Kainite: 250 milioni di euro e 300 nuovi posti di lavoro per ricostituire miniera

Ven, 20/02/2015 - 11:42

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PALERMO – Duecentocinquanta milioni di euro e 300 nuovi posti di lavoro diretti ai quali aggiungere l’indotto. Questi i numeri del progetto-kainite presentato oggi, a Palermo, presso la sede di Italkali, la societa’ di Sali alcalini, tra le principali aziende in Europa per l’estrazione, la lavorazione e l’esportazione del salgemma. Un investimento che punta a ricostituire in Sicilia, nella miniera di Realmonte (Agrigento), la produzione italiana di solfato di potassio, come primo stadio di un piu’ ampio processo di valorizzazione di tutti i sali che compongono la kainite, e per il quale Italkali e’ ora pronta ad aprirsi al mercato finanziario per reperire i fondi necessari. La palla adesso passa alla Regione siciliana, chiamata in causa nella sua responsabilita’ istituzionale. “Cessato il ruolo improprio di socio – ha spiegato l’amministratore delegato di Italkali, Francesco Morgante – la Regione e’ chiamata a manifestare i propri intendimenti attraverso lo strumento vincolante della programmazione negoziata previsto dalla legge”. In altre parole, e’ necessario un accordo vincolante tra Italkali e la Regione che metta, nero su bianco, i tempi autorizzativi per portare avanti il progetto.
“Senza questo passaggio – ha aggiunto Morgante – sara’ difficile annunziare un piano finanziario credibile”. Ad illustrare i dettagli del piano e’ stato Francesco Lanzino, responsabile del progetto per Italkali, insieme con Nicoleta Nemtisor, responsabile del progetto per Sb Setec, la societa’ siracusana che si e’ occupata della progettazione dell’impianto industriale. “Da venti anni – ha detto Lanzino – l’Italia importa dall’estero tutto il solfato di potassio che serve per le colture di elevato valore e che per l’agricoltura biologica e’ indispensabile. La produzione nazionale era localizzata in Sicilia ed e’ cessata definitivamente quando, nel 1996, il governo della Regione ha stornato per spese correnti le dotazioni finanziarie che per legge (n° 8/1991) erano state destinate alla realizzazione di condotte di smaltimento dei reflui che una legge precedente (n° 15/1984) aveva imposto agli impianti di lavorazione dei sali potassici in esercizio. Italkali che aveva impegnato le proprie risorse imprenditoriali, di tecnologia e finanziarie, per portare quegli impianti al massimo livello di efficienza e di economicita’, venne emblematicamente estromessa dalla miniera di Pasquasia, che costituiva il punto di forza del compendio produttivo e che, da allora, e’ rimasta abbandonata al pubblico saccheggio. La societa’, tuttavia, non ha mai rinunciato alla propria vocazione o, piuttosto, non e’ venuta meno al proprio scopo statutario”. “E’ stato quindi ripreso in considerazione, per verificarlo ed aggiornarlo – ha aggiunto Giuseppe Farruggio, amministratore delegato della Sb Setec – il processo di lavorazione della kainite, che era rimasto inutilizzato nei primi anni 50 del secolo scorso e che si caratterizza