L’omicidio di Aldo Naro: eseguita l’autopsia, si stringe il cerchio intorno all’assassino

I Carabinieri dinanzi la discoteca Goa

I Carabinieri dentro la discoteca Goa

PALERMO – Dolore e strazio questa mattina davanti alla Medicina legale del Policlinico di Palermo, dove era in corso l’autopsia sul corpo di Aldo Naro, il giovane medico ucciso da un calcio al collo durante una festa di Carnevale, venerdì sera nella discoteca Goa. A eseguire l’esame è stato il responsabile della Medicina legale, il professor Paolo Procaccianti.

Decine di amici e parenti sono arrivati nell’ospedale per stringersi attorno alla mamma di Aldo, Annamaria Ferrara, insegnante in pensione, al padre Rosario, colonnello dei carabinieri, e alla sorella di 18 anni, Maria Chiara. La famiglia è originaria di San Cataldo, nel Nisseno. I primi risultati dovrebbero chiarire la causa della morte. Gli investigatori, a caldo, hanno ipotizzato che il neo-dottore, 25 anni, sia morto per un calcio al collo ricevuto mentre era a terra. Sul corpo della vittima, però, i primi soccorritori dell’ospedale Villa Sofia hanno anche notato un grosso ematoma a un fianco.

Aldo sarebbe stato ucciso per aver cercato di fare da paciere in una lite scoppiata per un cappello da cowboy rubato a un suo amico. Lite che poi è degenerata. “Solo una scintilla per provocare la rissa, quelle persone erano lì per creare confusione e scatenare la violenza”, continuano a ripetere i suoi amici.

Una zuffa nel privé della discoteca, dove Aldo aveva prenotato un tavolo con i suoi amici. Un calcio al collo mentre era a terra, trascinato dalla bolgia. Immediatamente soccorso, è stato trasportato in ospedale, dove è arrivato già morto.

Sull’episodio indagano i carabinieri che stanno ascoltando, anche oggi, decine di giovani che venerdì sera si trovavano sia all’interno che all’esterno del locale. Il cerchio attorno all’assassino sembrerebbe stringersi di ora in ora. Un buttafuori, che era intervenuto nella lite, ha fornito indicazioni preziose per tratteggiare l’identikit dell’omicida. I carabinieri del reparto operativo, coordinati dal colonnello Salvatore Altavilla, stanno scandagliando le immagini delle 26 telecamere della discoteca di via Lanza di Scalea. Sotto esame anche i cellulari degli amici di Aldo, degli organizzatori della festa e di altri clienti. (Romina Marceca – Repubblica.it)

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