AGRIGENTO – Nuova strage di migranti al largo di Lampedusa. Ventinove corpi sono stati caricati sulle motovedette della Guardia costiera che avevano soccorso ieri sera al largo della Libia il loro barcone. Lo conferma il sindaco dell’isola, Giusi Nicolini. La causa dei decessi sembra essere il freddo. Gia’ quando il barcone era stato raggiunto, sette dei 105 passeggeri erano morti per ipotermia e i corpi erano stati imbarcati sulle motovette. Altri 22 sono poi deceduti durante il trasferimento a Lampedusa, una traversata interminabile. I mezzi di soccorso hanno dovuto fare i conti con il mare forza 6 e procedere percio’ a velocita’ ridotta. Il sindaco Nicolini sta intanto predisponendo di concerto con la Prefettura i locali dove sistemare le salme in attesa di sepoltura. Probabilmente sara’ utilizzata la vecchia aerostazione. “Con Triton – ha detto Giusi Nicolini – siamo tornati alla situazione precedente alla strage del 3 ottobre del 2013. Cosi’ non si puo’ continuare”. La chiamata di soccorso era giunta ieri pomeriggio al Centro nazionale di soccorso della Guardia Costiera di Roma.
Dopo aver localizzato il telefono satellitare da cui era partita la richiesta di aiuto, sono state dirottate verso l’imbarcazione in difficolta’ le navi mercantili “Bourbon/Argos” e “Saint Rock” che navigavano in zona, e contemporaneamente sono salpate da Lampedusa le motovedette CP 302 e CP 305 che hanno imbarcato gli immigrati e i cadaveri.
Lampedusa, nuova strage: almeno 29 morti, uccisi dal freddo
Lun, 09/02/2015 - 18:25
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