In queste ore gli investigatori stanno anche osservando i video delle telecamere interne della discoteca per capire meglio la dinamica dell’accaduto e identificare l’aggressore. Ma dalle prime versioni dei testimoni presenti ieri sera al Goa, si sarebbero svolti in poco tempo. A un certo punto della serata un ragazzo si avvicina a Naro per togliergli il cappello di carnevale che indossava. Prima partono gli spintoni, poi la rissa. Il ragazzo cade e viene colpito alla testa da un calcio. Quando arriva l’ambulanza del 118, sono i barellieri – e non i buttafuori, come ricostruito in un primo momento – a trasportare il giovane fuori dal locale e da lì all’ospedale Villa Sofia. Dove dopo poco tempo Aldo Naro è morto.
«Non si può parlare di rissa, perché lo scontro è stato solo tra i due ragazzi», precisa Barabaro. Che aggiunge: «Siamo stati noi a chiamare i soccorsi ma, a quanto mi risulta, sarebbero arrivati in ritardo, forse perché pensavano che si trattasse di un ragazzo ubriaco». Ma gli amici di Aldo Naro raccontano un’altra storia: «Questo gruppo è arrivato verso la fine della serata. Si è visto subito che cercavano problemi. Quella del cappello è stata una provocazione – raccontano – Dopo di che è successo di tutto, erano in dieci contro uno. Anche i buttafuori si sono messi in mezzo per farli allontanare». Ed è proprio sulla questione sicurezza che si concentrano i dubbi dei ragazzi: «Secondo noi questi non facevano nemmeno parte del privée. Come hanno fatto a entrare?», si chiedono. «Noi poi abbiamo cercato di rianimare Aldo, gli abbiamo buttato anche dell’acqua in faccia, ma lui non si svegliava», concludono.
Parenti e amici sono sconvolti dall’accaduto. Il giovane neo-dottore, stando alle testimonianze di chi lo conosceva, era un bravo ragazzo. Figlio di un ufficiale dei Carabinieri e di un’insegnante in pensione, «il suo hobby era studiare», riferiscono in lacrime i colleghi universitari. Naro si era appena laureato in Medicina e chirurgia con il massimo dei voti. «Una persona perbene, educata», continuano. Da circa due anni era fidanzato con una coetanea, Simona. Nei weekend, a volte non tornava a Caltanissetta e rimaneva a Palermo per divertirsi con la sua comitiva di amici. Ma ieri quel party di carnevale al Goa gli è costato la vita. (Fonte Meridionews)
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Che l anima del povero Aldo riposi in pace...purtroppo qualsiasi cosa faccia la giustizia nei confronti del colpevole non sarà mai abbastanza da poter ripagare la sofferenza e l ingiustizia commessa...io spero solo che la Giustizia Divina dia la giusta condanna a colui che ha spezzato la vita non solo ad Aldo,ma anche ai genitori e alla sorella,provocando sofferenza anche in tutti coloro che conoscevano questo ragazzo....Aldo rimarrai un ricordo costante in tutti noi....ti abbiamo voluto e ti vogliamo ancora bene......Anna
Erano in 500 in quella discoteca?
Che vengano tutti condannati per concorso in omicidio.
Così si tolgo la baldanza di rissosita.
Le persone perbene non possono più circolare? I violenti si fanno spazio ed uccidono...vogliamo rieducare questa generazione? o dobbiamo sorvolare con la
superficilità criminale che continua a crescere nelle coscenze?
assordante il silenzio da parte di chi ,istituzionalmente, dovrebbe essere vicino ai familiari e condannare senza se e senza ma il fatto.Mi vergogno per loro