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Direzione Nazionale Antimafia, minacce a Confindustria nissena: sotto attacco dei boss

Redazione

Direzione Nazionale Antimafia, minacce a Confindustria nissena: sotto attacco dei boss

Mer, 25/02/2015 - 00:08

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Franco Roberti  Procuratore nazionale antimafia.

Franco Roberti Procuratore nazionale antimafia.

ROMA – Le strategie di Cosa nostra contro la Confindustria nissena e contro il presidente dell’Irsap Alfonso Cicero finiscono sotto i riflettori della Direzione nazionale antimafia. Un punto di vista istituzionale e di alto profilo che serve anche a chiarire la realtà e che finisce naturalmente anche per coinvolgere inchieste scottanti che hanno occupato, nei giorni scorsi, le cronache. Nella relazione 2014 presentata stamani a Roma si cita infatti l’impegno antimafia dell’associazione degli imprenditori, al centro in questi ultimi giorni di polemiche, proprio per l’indagine che riguarda il suo leader regionale Antonello Montante

“Nell’ultimo periodo si assiste a una crescente reazione delle organizzazioni mafiose e dei suoi poteri collegati (come ad esempio quello dei “colletti bianchi”) contro l’azione di contrasto alla criminalita’ organizzata, nonche’ contro l’opera di legalita’ posta in essere in questi anni dall’Associazione confindustriale di Caltanissetta e, in generale, da quella regionale”. “In tale contesto sembrano – si legge nella relazione – iscriversi gli atti intimidatori consumati ai danni del Presidente dell’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attivita’ produttive Alfonso Cicero che il 5 agosto 2013, rinveniva nei pressi del pianerottolo della sua abitazione nissena una valigia contenente bombole di gas e bottiglie di alcol. Prima ancora, durante il mese di aprile, una lettera con all’interno alcuni proiettili e messaggi di minaccia a lui indirizzati era stata bloccata all’Ufficio Postale Centrale di Palermo. In definitiva, sembra che la reazione di Cosa nostra, attuata su piu’ piani, abbia come obiettivo quello di innalzare il livello di aggressione contro quel modello voluto anche da Confindustria Sicilia, che ha costituito, in questi ultimi anni, un elemento di forte discontinuita’ rispetto al passato”.