Campofranco. Il sindaco invia una lettera alla Regione per chiedergli di rivedere le condizioni di accesso agli ex Rmi.

CAMPOFRANCO. Il sindaco Salvatore D’Anna (nella foto) ha inviato una lettera all’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, Dipartimento Lavoro di Palermo per chiedergli di rivedere alcune condizioni per consentire ai soggetti fruitori di poterne usufruire come operatorsalvatore d'anna sindaco di campofrancoi ex R.M.I. In particolare, il sindaco ha fatto rilevare che lo stesso Dipartimento, lo scorso 28 gennaio ha comunicato, alla luce della recente normativa in materia di ISEE decorrente dall’annualità 2015, che è consentito, nell’ambito del nucleo familiare dei beneficiari del R.M.I., il possesso di patrimonio mobiliare entro la soglia media annuale di 5.818,93 euro, equivalente al limite massimo di reddito per l’anno 2014 concesso dall’INPS per l’assegno sociale, pena l’esclusione dai programmi di lavoro dei Cantieri di Servizi. Il sindaco, tuttavia, ha obiettato: “Il Cantiere di Servizi è rivolto ad una fascia di popolazione debole con gravi difficoltà economiche e sociali, per cui l’eventuale esclusione dai programmi, oltre a rendere vano il reinserimento sociale perpetrato negli anni, potrebbe volgere in eventuali tensioni sociali e familiari non indifferenti; inoltre i piccoli Comuni, a seguito del blocco delle assunzioni e delle ben note difficoltà economiche, utilizzano gli Operatori ex RMI per l’espletamento di interventi e servizi manutentivi di pubblica utilità sul territorio altrimenti non garantiti per la mancanza di figure professionali nelle proprie dotazioni organiche, come il caso di questo Ente”. Per questa ragione il primo cittadino ha chiesto al Dipartimento l’opportunità di valutare “l’emanazione di direttive volte all’aumento della superiore soglia media annuale di 5.818,93 euro onde scongiurare eventuali esclusioni dei già fruitori del beneficio”. Inoltre il sindaco, ai fini del raggiungimento dei limiti della soglia media annuale, ha chiesto di “tenere conto del numero dei componenti del nucleo familiare, con particolare riguardo alla presenza di minori”. Infine, “stante le difficoltà dei piccoli Comuni, di consentire agli stessi, in tutti i casi di esclusione dai programmi di lavoro, la conseguente sostituzione di pari numero di operatori, secondo le direttive ed i criteri di selezione a suo tempo emanati dallo stesso Dipartimento”.

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