Sicilia: ecco i tagli del Def, scure su enti e burocrazia

 

Alessandro Baccei

Alessandro Baccei

PALERMO- “Riduzione e qualificazione della spesa, con la ristrutturazione degli enti strumentali e della macchina burocratica regionale, il ridimensionamento del sistema degli incentivi e dei vertici, la revisione del numero delle missioni delle societa’ partecipate, la riqualificazione della spesa per il precariato e per la forestazione, l’istituzione di una centrale acquisti”. E’ un passaggio della relazione del governo che accompagna il Def 2015-2017, approvato oggi in commissione Bilancio all’Ars e che segna i contenuti della politica finanziaria e delle riforme che il governo perseguira’ nel prossimo triennio. La riduzione della spesa e’ solo uno dei capisaldi delle future politiche gia’ accennate dal assessore all’Economia Alessandro Baccei. Le altre sono la focalizzazione delle risorse extraregionali sui principali settori economici, in primo luogo l’uso dei 20 miliardi che la Sicilia avra’ a disposizione dalla chiusura della programmazione comunitaria 2007-2013 e dalla nuova programmazione 2014-2020. “L’idea di base del governo -si legge ancora nel documento- e’ focalizzare gli investimenti su quattro settori strategici per l’isola e piu’ precisamente su Turismo e beni culturali, Sanita’ e scienza della vita, Agroalimentare ed economia del mare; Energia e ‘smart cities'”. Ultimo caposaldo della strategia dell’ Assessore Baccei, l’aumento delle entrate. “Il governo -secondo la relazione al Def- intende dedicare particolare attenzione alle entrate proprie regionali, intensificando l’attivita’ di riscossione di quelle esistenti ed individuando fonti di risorse, con una gestione piu’ efficiente del patrimonio regionale, al fine di migliorarne la redditivita’. Sulla negoziazione con lo Stato, il governo -secondo quanto anticipato nella relazione- aprira’ tavoli tecnici sui seguenti argomenti: per il riconoscimento della quota del gettito Irpef trattenuta dallo Stato che in base all’art.36 dello Statuto spetterebbe invece alla Regione; per la revisione del riparto tra le regioni a statuto speciale degli accantonamenti tributari, per il riequilibrio finanziario della sanita’ regionale attraverso la riduzione della compartecipazione dal 49,2% al 42,5%, infine per la rinegoziazione del patto di stabilita’, affinche’ ne venga esclusa la compartecipazione alla spesa comunitaria”. Il governo si propone “un percorso impegnativo e complesso con obiettivi ambiziosi, il riequilibrio dei conti regionali nel breve periodo e le condizioni per lo sviluppo economico nel medio e lungo periodo. Le riforme annunciate -scrive Baccei nella relazione- accompagneranno il cammino della legge finanziaria 2015 ed e’ auspicabile che siano realizzate in un contesto di massima condivisione e partcipazione delle forze politiche presenti nel parlamento regionale”. 

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