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Quirinale, quarta votazione dalle 9.30: è il giorno di Mattarella. FI scheda bianca

Redazione

Quirinale, quarta votazione dalle 9.30: è il giorno di Mattarella. FI scheda bianca

Sab, 31/01/2015 - 10:25

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ROMA – Oggi, con la quarta votazione, il quorum per eleggere il presidente della Repubblica scende a 505 voti. Sergio Mattarella poteva contare fino a ieri su 560 voti ai quali si dovrebbero aggiungere i 77 di Ap, dopo il sì di stamane all’ex Dc dell’assemblea dei grandi elettori. E l’ok, annunciato sempre stamane, di 6 ex M5s: per un totale di 643 voti. Fi conferma scheda bianca. La Lega, Fdi e gli M5S ribadiscono il no.

Renzi e i suoi hanno lavorato, soprattutto ieri, per blindare la quarta votazione, che potrebbe portare Sergio Mattarella al Quirinale. Perché anche se il Pd resta compatto, la certezza di essere al riparo dai franchi tiratori possono garantirla solo i voti del centrodestra. Dentro FI e Ncd-Udc emergono per tutto il giorno spaccature dolorose. Fino alla scelta ultima, il via libera dei grandi elettori Ap a votare sì a Sergio Mattarella. Quattro gli astenuti. “Voteremo sì a Sergio Mattarella – avrebbe detto Angelino Alfano sottoponendo ai grandi elettori il documento con cui Ap voterà sì alla candidatura dell’esponente siciliano – ma il metodo del premier Matteo Renzi resta sbagliato e l’appello di ieri non è bastato”. “Voteremo Mattarella – ha rincarato Fabrizio Cicchitto, esponente del Nuovo Centrodestra – perché il problema non è mai stato costituito da lui, che ci auguriamo sia un presidente al di sopra delle parti come lo è stato Napolitano. Poi si aprirà una discussione sul metodo adottato da Renzi, che ha causato una serie di problemi. Dunque si dovrà aprire un confronto politico su questo terreno, ma solo dopo l’elezione del capo dello Stato”.

Numerosi ieri gli appelli del Pd perché gli altri partiti ci ripensino e convergano sul suo candidato. “E’ un nome che unisce tutti gli italiani”, sottolinea il capogruppo Roberto Speranza. Il messaggio è rivolto anche ai 5 Stelle: si tratta di un candidato – gli viene fatto notare – dalla carriera specchiata e da tempo fuori dalla politica. Ma I Cinque Stelle mostrano ancora compattezza attorno al voto su Imposimato ma non chiudono ad altri possibili scenari.

 “Con FI ricuciremo”, assicura Maria Elena Boschi, che si spende in lunghi colloqui. Dal centrodestra però accusano Renzi di aver agito, nella scelta del candidato per il Quirinale, in modo unilaterale, indicando un nome gradito al Pd ma non a loro. Renato Brunetta sostiene che dietro la decisione del premier c’è la “volontà di andare a elezioni anticipate”. Ma a stretto giro replica Luca Lotti, braccio destro del leader Pd: “Voteremo nel 2018, dopo aver fatto le riforme. Noi vogliamo farle insieme a FI, ma se Brunetta non vuole e Berlusconi lo seguirà, le faremo senza FI”.

E’ caos anche dentro FI: nel timore che il gruppo non superi compatto la prova della scheda bianca e qualcuno voti Mattarella, la tentazione è uscire tutti dall’Aula. Ma Raffaele Fitto, che è a capo della ‘fronda’ azzurra, subito si smarca: “Sarebbe l’ennesimo autogol”. (Fonte ansa.it)