Menfi, blitz in una scuola del sottosegretario Faraone: “La carica della 104…troppi beneficiari”

Davide Faraone la chiama “la carica della 104″: dopo il “blitz” nella scuola Bivona di Menfi a caccia di dipendenti beneficiati dai permessi e dalle agevolazioni della legge, e dopo l’incontro avuto con i vertici dell’ufficio scolastico, il sottosegretario all’Istruzione ha affidato le proprie riflessioni a un post, pubblicato sulla propria bacheca Facebook: “70 su 170 tra insegnanti e personale Ata – scrive – sono beneficiari della 104. I numeri emersi nella provincia di Agrigento sono veramente allarmanti. Mi dicono che il fenomeno riguardi anche altri comparti del pubblico servizio, ma nella scuola è una vera e propria “calamità innaturale”, tra l’altro in una provincia dove il bisogno di scuola e istruzione è fondamentale”.

Faraone, insomma, è un fiume in piena e azzarda anche una spiegazione a questo fenomeno che avrebbe creato all’interno del mondo della scuola una vera e propria casta di privilegiati. Nello stesso post di Facebook afferma che “una parte considerevole di docenti e personale Ata – soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella primaria di primo e secondo grado, ovvero in quelle fasce in cui, mancando i posti è più difficile ottenere la mobilità – potrebbe aver fatto in modo di ottenere il riconoscimento della legge 104/1992, ovvero lo status di disabile, per migliorare la propria condizione lavorativa e rimanere vicino casa”.

E non è tutto. Perché sempre secondo Faraone, tutti gli altri colleghi si sarebbero visti negare richieste di trasferimento per via di questi “inamovibili“: “Il 100% dei trasferimenti in provincia di Agrigento – afferma ancora il sottosegretario renziano – finora è avvenuto solo per i beneficiari della 104. Io queste percentuali messe a disposizione del provveditorato ve le dico perché storture come questa vanno assolutamente corrette. Come si fa ad educare se non si comincia da se stessi ad essere esempi di integrità e di rispetto delle regole? Chi educa gli educatori? È giunto il momento di cambiare verso e di non tollerare più i troppo furbi di ogni età”.

Il blitz di Faraone, però, solleva distinguo proprio nel suo partito. Caterina Altamore, dirigente delPd e da sempre in prima linea per i diritti dei lavoratori del mondo della scuola, pur dicendosi d’accordo con la proposta di stanare i furbetti,  chiede una politica complessiva che faccia cambiare rotta al governo: “Da un sottosegretario siciliano – sottolinea – mi aspetto anche altro. Mi aspetto che ci si accorga del grande numero di scuole fatiscenti e che si sappia che ci sono scuole in centro a Palermo, come al Capo, che chiudono. Giusto controllare buttare fuori i i furbi, ma attenzione a non commettere lo stesso errore di chi parlando di fannulloni e grembiulini ha distrutto la scuola. Vorrei che il Pd valorizzasse chi invece, nonostante tutto, cerca di lavorare per una scuola migliore a tutti i livelli”.

“L‘ unico modo per combattere la corruzione – aggiunge l’esponente del Pd – è creare lavoro e garantire a tutti istruzione. Vorrei che siano rottamati termini “vecchi” che sminuiscono il valore di chi conosce l’importanza del lavoro. Sono certa che il Pd sarà sempre sensibile a questa battaglia di civiltà, l’unica capace di garantire futuro e legalità”.  (Fonte loraquotidiano.it)

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