Questa rubrica – grazie alla ospitalità, disponibilità e collaborazione de Il Fatto Nisseno – ogni mese, racchiuderà articoli, considerazioni ed esperienze, maturate da ragazzi e capi dell’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) della Zona Castelli Nisseni, che – nella nostra città – coinvolge centinaia di bambini, ragazzi, giovani e adulti, suddivisi in tre gruppi (Caltanissetta 1, Caltanissetta 4 e Caltanissetta 7)ed altrettante parrocchie (rispettivamente San Pietro, Cattedrale e Sacro Cuore).
L’idea è quella di approfondire tematiche, nonché l’utilizzo, le finalità e l’efficacia di alcuni strumenti educativi, che pur essendo precipui dello scoutismo, tuttavia, rappresentano – nella loro valenza ed intenzionalità educativa – argomenti di interesse generale, quanto meno per tutti coloro che – genitori, insegnati, catechisti, istruttori, educatori – vivono quotidianamente una relazione educativa.
Ampio spazio sarà dato anche ai ragazzi, protagonisti e non soggetti passivi dell’azione educativa, cittadini dell’oggi e non del domani, portatori di interessi specifici ed autonomi, i quali – frequentando quotidianamente – scuola, famiglia, parrocchia, palestre, centri aggregativi, associazioni culturali e sportive, sono spesso in grado di descrivere una realtà più complessa, più esigente e senza dubbio più vivace di quella che gli adulti riescono a percepire.
Ma intanto, cosa è lo scoutismo????
La nostra associazione A.G.E.S.C.I. accoglie e unisce Capi e Ragazzi.
I Capi, donne e uomini impegnati volontariamente e gratuitamente nel servizio educativo, offrono alle ragazze e ai ragazzi i mezzi e le occasioni per una maturazione personale e testimoniano le scelte fatte liberamente e vissute con coerenza (dal Patto Associativo).
Lo scautismo è basato su un metodo che fu inventato poco più di cento anni fa da sir Robert Baden Powell, ancora oggi attuale e vissuto in quasi tutte le parti del mondo.
Il metodo scout mira ad aiutare i ragazzi e le ragazze a trarre fuori il meglio di se attraverso un insieme di esperienze concrete, vissute da protagonisti e dalle quali, ne traggono una formazione completa, sia sul piano individuale sia su quella di relazione.
L’avventura, il gioco, la vita comunitaria, il servizio al prossimo, la natura, la spiritualità, l’esplorazione del visibile e dell’invisibile, l’osservazione, è attraverso queste esperienze vissute in tutta la loro interezza che si cresce e si matura. Lo scautismo è un metodo attivo, che trovando il suo fondamento nella realizzazione di attività concrete, mette al centro il ragazzo/a, che è il vero protagonista dell’avventura scout.
Mi piace pensare che lo scautismo sia come una palestra, una palestra speciale in cui tutti gli atleti attraverso l’aiuto e la competenza degli allenatori, si preparano con impegno, fatica, gioia, alla grande gara della vita. Continuando nella mia similitudine, penso che ogni atleta sia unico nel carattere, nel temperamento, negli interessi, di conseguenza l’allenatore che ha imparato a conoscere uno per uno i suoi atleti (ragazzi), dovrà individuare gli esercizi che meglio si adattano a ciascuno di loro. Ritengo che questa similitudine, abbia fatto capire meglio in che cosa consiste questo cosi detto “metodo educativo”. Il capo educatore fornirà tutte quelle occasioni, attraverso gli strumenti che il metodo stesso offre e mi ripeto, che ogni ragazzo/a vivrà in prima persona, in cui con gradualità e secondo l’età, metterà il giovane nelle condizioni di poter Conoscere, Capire, Agire, cioè fare delle scelte.
I ragazzi presenti nella nostra Associazione si dividono per fascia d’età in:
Branca Lupetti e Coccinelle (L/C) – bambini/e dagli 8 agli 11/12 anni
Branca Esploratori e Guide (E/G) – ragazzi/e dai 12/13 ai 16 anni
Branca Rover e Scolte (R/S) – giovani dai 16 ai 20/21 anni.