La Carta del Coraggio. “La felicità non è un semplice traguardo, ma la direzione del nostro sguardo.”

5.1jpgSi è parlato tanto di un evento unico che è stato quello della route[1] Nazionale: televisione, Tg, giornali e siti internet, per il mese di agosto, non hanno fatto altro che raccontare l’esperienza irripetibile che 30.000 scout hanno vissuto.

La Route Nazionale in realtà non è iniziata l’1 Agosto 2014, ma soprattutto non è finita il 10 Agosto.

Durante il corso dell’anno, migliaia di giovani scout si sono interrogati sulle problematiche che maggiormente colpiscono il nostro paese, traendone conclusioni per attuare un processo di cambiamento e miglioramento.

A San Rossore sono stati messi a confronto i lavori sviluppati da tutte le branche RS di Italia,che sono stati concretizzati e sintetizzati nella Carta del Coraggio.

Questo documento è il manifesto di una gioventù che non si accontenta di accettare passivamente il mondo che la società offre, ma che intende costruirsi un futuro da sé, con determinazione, impegno e coraggio.

Infatti, dopo essersi confrontati con la realtà, i vari clan di formazione (più gruppi scout con provenienze diverse che hanno condiviso l’esperienza della route) hanno eletto un Alfiere che li ha rappresentati durante l’elaborazione della Carta del Coraggio. Centinaia di alfieri hanno affrontato un dibattito (come avviene in un vero Parlamento) per giungere alla stesura del documento, nel quale sono stati inseriti vari ambiti di impegno: la cittadinanza, la legalità, l’informazione, il lavoro, l’emarginazione, la famiglia e la Chiesa.

In ciascuno di questi ambiti, i giovani hanno deciso di diventare protagonisti, nel proprio territorio, di azioni di coraggio, ovvero azioni concrete che possano produrre cambiamenti in questa Società così cupa e rassegnata.

La nostra Branca RS del gruppo Caltanissetta 4, ha scelto di percorrere il sentiero dell’immigrazione: fenomeno

Giorgia Lipani – Scolta del Clan Shackleton del Caltanissetta 4

Si definisce route un percorso che i ragazzi affrontano a piedi, camminando per i boschi, portando con se tutto il necessario all’interno di uno zaino e pernottando in tenda

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