Educare alla scelta

4.1Ogni Branca ha un simbolo che la rappresenta e, quello della Branca Rover e Scolte, che noi più semplicemente chiamiamo R/S, è una forcola a forma di Y.

Essa rappresenta un cammino, una strada che – a un certo punto – si divide, proprio per sottolineare che il giovane è chiamato a scegliere quale delle due percorrere.

E’ un’allegoria della vita.

I ragazzi vengono stimolati a confrontarsi con il territorio e con la quotidianità, per capirla e saperla leggere, per imparare a distinguere ciò che utile da ciò che non lo è, ciò che è giusto da ciò che non lo è, ma soprattutto per imparare a capire cosa serve alle persone per stare meglio, per vivere in armonia, condivisione e felicità.

Letta e giudicata la realtà, i Rover e le Scolte, sono chiamati ad agire, a produrre – attraverso il loro impegno e la loro testimonianza – un cambiamento in termini di miglioramento della situazione, ponendo in essere azioni concrete e coerenti con i valori cristiani e scout.

Educare alle scelte, non vuol dire imparare a scegliere lasciando al caso, bensì scegliere di impegnarsi, scegliere di non lasciare che altri pensino per noi, decidano per noi o agiscano per nostro conto.

Un po’ come è l’“I Care” di Don Milani.

Desidero concludere questo mio pensiero, con le parole del nostro fondatore B.P. e tra gli innumerevoli scritti, ne prendo a prestito uno tratto da “La strada verso il successo” che sicuramente rende più comprensibile qual è l’obiettivo cui noi Capi Educatori ci impegniamo a raggiungere:

Quando, da ragazzo, cominci il viaggio della vita, sei naturalmente portato a pensare di essere solo uno tra tanti, e a credere quindi che la cosa migliore da fare sia seguire la maggioranza. Questo modo di pensare è completamente sbagliato. Ricorda che tu sei tu. Sei tu che devi vivere la tua vita e, se vuoi riuscire a raggiungere la felicità, devi essere tu a guadagnartela. Nessun altro può farlo per te. E, nel viaggio della vita, devi spingere la tua canoa con la pagaia, non remare come in una barca. La differenza è che, nel primo caso, tu guardi davanti a te e vai sempre avanti, mentre nel secondo caso non puoi guardare dove vai, ma devi affidarti ad altri che reggono il timone, col risultato che puoi cozzare contro qualche scoglio prima di rendertene conto. Molta gente tenta di remare attraverso la vita in questo modo. Altri ancora preferiscono una navigazione passiva, facendosi trasportare dal vento della fortuna o dalla corrente del caso: è più comodo che remare, ma è ugualmente pericoloso. Io preferisco uno che guardi davanti a sé e sappia condurre la sua canoa, cioè si apra da solo la propria strada. Guida da te la tua canoa, non contare sull’aiuto degli altri.  (…) Sulla tua rotta incontrerai difficoltà e pericoli, banchi di nebbia e tempeste. Ma, senza avventure, la vita sarebbe terribilmente monotona. Se saprai manovrare con attenzione, navigando con fedeltà ed allegra tenacia, non c’è motivo per cui il tuo viaggio non debba essere un completo successo, per piccolo che fosse il ruscello da cui un giorno sei partito.”

(da “La Strada verso il Successo” – 1960)

Mimmo Dissidomino – Incaricato alla Branca RS della Zona Castelli Nisseni

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