Essa rappresenta un cammino, una strada che – a un certo punto – si divide, proprio per sottolineare che il giovane è chiamato a scegliere quale delle due percorrere.
E’ un’allegoria della vita.
I ragazzi vengono stimolati a confrontarsi con il territorio e con la quotidianità, per capirla e saperla leggere, per imparare a distinguere ciò che utile da ciò che non lo è, ciò che è giusto da ciò che non lo è, ma soprattutto per imparare a capire cosa serve alle persone per stare meglio, per vivere in armonia, condivisione e felicità.
Letta e giudicata la realtà, i Rover e le Scolte, sono chiamati ad agire, a produrre – attraverso il loro impegno e la loro testimonianza – un cambiamento in termini di miglioramento della situazione, ponendo in essere azioni concrete e coerenti con i valori cristiani e scout.
Un po’ come è l’“I Care” di Don Milani.
Desidero concludere questo mio pensiero, con le parole del nostro fondatore B.P. e tra gli innumerevoli scritti, ne prendo a prestito uno tratto da “La strada verso il successo” che sicuramente rende più comprensibile qual è l’obiettivo cui noi Capi Educatori ci impegniamo a raggiungere:
“Quando, da ragazzo, cominci il viaggio della vita, sei naturalmente portato a pensare di essere solo uno tra tanti, e a credere quindi che la cosa migliore da fare sia seguire la maggioranza. Questo modo di pensare è completamente sbagliato. Ricorda che tu sei tu. Sei tu che devi vivere la tua vita e, se vuoi riuscire a raggiungere la felicità, devi essere tu a guadagnartela. Nessun altro può farlo per te.
(da “La Strada verso il Successo” – 1960)
Mimmo Dissidomino – Incaricato alla Branca RS della Zona Castelli Nisseni