La manifestazione più grande della storia del Paese. Così il ministero dell’Interno francese ha salutato la manifestazione di Parigi contro la violenza e il terrorismo. Milioni di persone, troppi per poterli contare con precisione, scesi in piazza per dire no alla violenza e al terrorismo a quattro giorni dallo choc per la strage nella redazione di Charlie Hebdo.
Oltre due milioni a Parigi, 4 in tutto il Paese, una marea umana «senza precedenti». Una marcia «repubblicana» di rara intensità.
Immagine storica per François Hollande e i leader europei e non solo che hanno marciato, per una volta uniti, al suo fianco. Netanyahu e Abu Mazen compresi.
GIORNATA INDIMENTICABILE. È stata una giornata indimenticabile che ha toccato corde profonde in chi c’era. Nessun gesto fuori posto, nessuna banalità. I familiari e i colleghi dei giornalisti trucidati a Charlie Hebdo mercoledì 7 gennaio sono stati idealmente abbracciati da milioni di presenti, l’abbraccio lunghissimo del presidente a Patrick Pelloux, collaboratore storico del periodico satirico che dalla redazione devastata ha telefonato per primo al presidente.
L’immagine più storica, il leader palestinese e quello israeliano uniti, applauditi insieme, fianco a fianco. Quella più inattesa, la carezza di Angela Merkel a Hollande, all’arrivo della cancelliera all’Eliseo. I leader politici sono stati applauditi dalla gente alle finestre, per una volta non li ha accolti l’indifferenza e la contestazione.
APPLAUSI ALLE FORZE DELL’ORDINE. Applausi non scontati, ma voluti e convinti, per le forze dell’ordine duramente colpite dal terrore: anche per poliziotti e gendarmi nonsarà facile dimenticare l’omaggio ricevuto mentre passavano in fila, vestiti con le loro tute nere da assalto, in mezzo a due ali di folla, di ragazzi, studenti, gente qualunque che batteva le mani.
Hollande, il presidente più impopolare della Quinta repubblica, è stato protagonista di questa giornata destinata a rimanere nella memoria di tutti. Ne aveva piena coscienza quando, prima di avviarsi a place de la Republique con i colleghi capi di governo europei e non solo che lo avevano raggiunto all’Eliseo, aveva riunito i suoi ministri per annunciare che oggi Parigi «è la capitale del mondo». E che con la decisione di uscire di casa e lasciarsi la paura alle spalle, la Francia si apprestava «ad andare verso tutto quello che c’è di migliore».
Quarantaquattro capi di Stato e governo in testa al corteo
Accanto a Matteo Renzi, David Cameron, Angela Merkel (in tutto 44 i capi di Stato e di governo presenti alla marcia), Hollande ha guidato l’inedita sfilata fra uno schieramento di forze di sicurezza senza precedenti. Hanno fatto qualche centinaio di metri a piedi insieme, alcuni mano nella mano, altri salutando chi applaudiva dalle finestre, un percorso altamente simbolico, un omaggio che la Francia ha saputo organizzare in 48 ore, garantendo sicurezza ed efficacia.
VALLS: «FIERO DEI FRANCESI». L’abbraccio con i familiari delle 17 vittime del terrore della settimana più nera della Francia è stato lunghissimo, poi Hollande ha congedato i colleghi leader che sono rientrati all’Eliseo nei bus blindati e ha continuato in direzione di place de la Nation per oltre mezz’ora.
«Sono estremamente fiero dei francesi», ha commentato Manuel Valls, il primo ministro, mentre Jean-Christophe Cambadelis, leader del Partito socialista, ha sottolineato che «questa giornata segnerà profondamente la situazione politica e la Francia». Un modo di spiegare che dall’estrema difficoltà, il Paese potrebbe aver trovato lo slancio per ricostruire un’unità perduta, la voglia di reagire.
AFFLUSSO FINO A SERA. Fino a sera inoltrata la gente ha continuato ad affluire, tanto che il ministero dell’Interno ha ammesso di non avere precedenti per poter quantificare i partecipanti. A Lione erano oltre 300 mila, una marea a Marsiglia, a Tolosa, a Lille e in 1.000 altre città. Le Monde in serata stimava 4 milioni di persone nelle piazze di tutta la Francia.
A fine giornata, altro momento di grande significato alla Grande sinagoga di Parigi, dove Hollande ha accolto Netanyahu. I due, insieme, hanno assistito alla cerimonia in memoria dei 17 caduti del terrore e in particolare dei quattro ebrei assassinati nel supermercato kosher di Vincennes.