CALTANISSETTA – Dall’assicurazione falsa di uno scooter guidato da due ragazzi, al padre “fornitore” del tagliando contraffatto, al falsario che l’ha creato: una storia molto particolare con una serie di reati “particolari” quella che è stata smascherata dalla Polizia Stradale di Caltanissetta e scaturita da un normale controllo di un mezzo a due ruote.
Il genitore di uno dei due, il pregiudicato nisseno A. F., 48 anni, residente a San Cataldo è stato denunciato a piede libero per uso di atto falso e falsità materiale, mentre per l’architetto C. I. G., nato a Delia, 55 anni, è stato denunciato per truffa e uso di atti falsi.
Ripercorriamo il filo dell’intricata e per certi versi inverosimile vicenda originata da un controllo di routine di uno scooter Yamaha effettuato stamani da una pattuglia della Polizia Stradale in via Due Fontane a Caltanissetta. A bordo del mezzo due minori, F.M. e F.D.,entrambi senza casco. Gli agenti hanno elevato contravvenzione oltre che per il mancato utilizzo del casco anche perché il mezzo non poteva trasportare passeggero. Poi hanno chiesto di visionare l’assicurazione che all’occhio attento degli esperti agenti è risultata “evidentemente” falsa. Immediato è scattato il sequestro del mezzo ed i due minori sono stati accompagnati in Questura per attendere l’arrivo dei genitori, ma le sorprese non sono finite. Il padre di uno dei due minori, con precedenti per reati attinenti alla truffa, ha ammesso di aver consegnato al figlio il tagliando contraffatto e ha anche rivelato il nome del “creatore” del falso: un architetto nisseno. Immediatamente gli investigatori della sezione di Polizia giudiziaria della Stradale, coordinati dal dirigente, il vice questore aggiunto Maria Grazia Milli, sono piombati nello studio del professionista nisseno situato in via Federico De Roberto e lì sono continuate le “sorprese”: hanno sequestrato un attestato Osa creato ad hoc per una donna rumena di 51 anni C.D. e un falso documento Inail con modifica di busta paga di un padre G.A. a favore del figlio B.A. Inoltre sono stati sequestrati tre personal computer e una pen-drive, il cui contenuto sarà analizzato e svelato dai consulenti della Procura. Non si esclude che i dati contenuti nei computer possano originare nuove notizie di reato e consentire di identificare altri soggetti che fanno uso di documenti falsi. Allo stato attuale, in attesa dei futuri sviluppi, la rapida, proficua ed efficace indagine della Polizia Stradale si è conclusa con la denuncia a piede libero del pregiudicato A.F. per uso di atto falso e falsità materiale e dell’architetto C.I.G. per truffa e uso di atti falsi.