CALTANISSETTA – Ieri 19 gennaio, la Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà quattro persone, di cui due pregiudicati nisseni di 46 anni e di 38 anni, rispettivamente zio e nipote, e due donne incensurate di 61 anni e di 32 anni, tutti in concorso tra loro, per un grosso furto in abitazione e contestuale truffa ai danni di un ottantacinquenne.
Lo scorso ottobre, per lo stesso reato era già stato denunciato anche il nipote dell’anziano poiché ritenuto il basista del raggiro.
La Squadra Mobile nissena, diretta dalla Dr.ssa Marzia Giustolisi, ha fatto luce su un particolare furto commesso nel pomeriggio del 20 settembre scorso, in danno di un anziano, che dopo aver perso la moglie, affranto dalla solitudine si era messo alla ricerca di una compagna di vita con la quale condividere il resto dei suoi giorni non più in solitudine.
Tale notizia non sfuggiva ai malintenzionati che venuti a conoscenza decidevano di sfruttarla maldestramente circuendo l’anziano al fine di derubarlo dei risparmi di una vita.
Infatti, il giorno prima del furto, la vittima veniva avvicinata da due uomini che gli proponevano di presentargli una donna che se a lui gradita sarebbe diventata la sua donna. Gli stessi delinquenti al fine di circuire meglio l’anziano e di conquistare la sua piena fiducia gli dicevano che lo conoscevano da tempo, poiché figli di suoi amici deceduti, narrandogli particolari della sua vita, che chiaramente apprendevano dal nipote della vittima già denunciato che fungeva da basista.
L’anziano, allettato da quella agognata proposta, accettava l’incontro ed il pomeriggio seguente i due uomini, in compagnia di altre due donne, tra cui la proponenda compagna di circa sessanta anni, si recavano a casa dell’anziano che li accoglieva con immensa gioia.
La gioia durava poco, poiché, mentre la donna sessantenne ammaliava l’anziano, portandolo in camera da letto, inebriandolo con coccole e carezze, la donna più giovane diceva di voler rimanere in cucina per preparare il caffè; i due uomini dicevano di dover andare in bagno, chiaramente per impossessarsi della grossa somma di denaro.
Le informazioni del nipote basista erano perfette ed infatti i ladri asportavano, da un armadio, la somma di cinquemila euro che la vittima custodiva in una cassetta di sicurezza.
I ladri infatti operavano solo sullo sportello dell’armadio all’interno del quale erano custoditi i soldi, tralasciando gli altri nove sportelli che nemmeno toccavano, e tale frangente era solo a conoscenza del basista, il quale in passato era solito frequentare quella casa, ove la defunta zia gli dava spesso dei soldi prelevandoli da quel posto.
L’anziano, oggetto di attenzioni di una delle donne, non si accorgeva di nulla.
Acquisito il bottino il quartetto si dileguava velocemente e l’anziano realizzava di essere stato truffato e derubato dei suoi risparmi.
Il nipote sospettato, che era stato visto uscire dal bar il giorno prima del furto insieme ai due uomini oggi indagati, era convocato dalla Squadra Mobile e, a seguito delle sue dichiarazioni, dalle quali emergevano pieni indizi di reità, veniva indagato per furto aggravato in concorso con altri in danno dello zio.
Nei mesi successivi l’attività info-investigativa permetteva ai poliziotti dell’Antirapina di individuare gli altri quattro soggetti che venivano riconosciuti senza alcuna ombra di dubbio dalla vittima, come i responsabili del grave fatto criminoso commesso ai suoi danni.