Sicilia, Smr, innovazione e tradizione nel futuro dell’economia. Gennaio-novembre 2014, scali siciliani: 12 milioni di passeggeri

Catania, aeroporto Fontanarossa

Catania, aeroporto Fontanarossa

PALERMO Quasi 1 milione del totale e’ relativo a crocieristi. Nel periodo gennaio-novembre 2014, gli scali siciliani hanno fatto registrare oltre 12 milioni di passeggeri, il 54,2% a Catania (primo aeroporto del Mezzogiorno per numero di passeggeri), seguito dal 33,8% di Palermo. Nel complesso il traffico passeggeri della regione ha un peso del 37,8% sul Mezzogiorno. Il 26,3% del totale regionale (3,3 milioni) e’ relativo a traffico internazionale. Rispetto all’analogo periodo del 2013, si registra un aumento del 6,9%, dovuto ad una crescita sia del traffico internazionale (+11,1%) sia di quello nazionale (+5,6%). In riferimento ai singoli scali, buone le performance di Catania (+14,5%) e Palermo (+5,4%), mentre cala il traffico per l’aeroporto di Trapani (-15,3%). Le previsioni future di PIL ed export per il 2015-2016 Nello scenario del prossimo biennio si prevede per l’economia della Sicilia un trend in lieve ripresa. In particolare le previsioni di PIL fanno ipotizzare un 2015 in aumento dello 0,1% mentre una crescita maggiore (0,6%) e’ prevista per il 2016. L’andamento dell’export siciliano sara’ fortemente condizionato dal settore energetico ed in particolare verra’ influenzato dalle fluttuazioni di prezzo del petrolio, pertanto, si prevede una lieve flessione (-0,1%) nel 2015 cui seguira’ una ripresa intorno al 2,5% nel 2016. Presentando la ricerca il direttore generale Srm, Massimo Deandreis, sottolinea come le “straordinarie potenzialita’ della Regione da sole non bastano piu’. L’economista mette in primo piano “la complessita’ dei mercati internazionali e la debolezza del quadro economico nazionale” handicap che “richiedono alle imprese di ampliare i mercati di sbocco e di puntare maggiormente su due componenti: qualita’ e tecnologia”. La qualita’ dei prodotti dei settori tradizionali come l’agroalimentare” e gli investimenti tecnologici in alcuni settori chiave come “energia, farmaceutica ed elettronica” devono essere gli ingredienti per consentire alle imprese siciliane di “cogliere la ripresa che si affaccera’ timidamente nella seconda meta’ del 2015 per poi irrobustirsi nel 2016”. Secondo Deandreis, “al binomio qualita’-tecnologia”, bisogna associare “investimenti nelle infrastrutture e rilancio del turismo”. Cosi’ la Sicilia potrebbe “meglio e piu’ rapidamente di altre regioni, cogliere a pieno le prospettive di ripresa.”

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