Curiosità e tradizioni che non tutti conoscono o che magari nel tempo hanno perso il significato originario, come la cena a base di pesce della Vigilia, istituita dalla religione cristiana come precetto per purificarsi oggi intesa come la cena piu’ ricca dell’anno.In uno studio promosso da Incontri Sanpellegrino su oltre 2000 persone tra i 18 e 65 anni ad esempio emerge che per il 64% dei monitorati, le origini del primo presepe sono da ricercare nella celebre via napoletana di San Gregorio Armeno; cosi’ come il 61% pensa che a Capodanno si indossi l’intimo rosso perché è stato eletto colore piu’ “sexy” per ben inaugurare l’anno nuovo.
In Italia, regione che vai usanza che trovi, soprattutto a Natale. Una miriade di particolari e folkloristiche celebrazioni, alcune poi diffusesi in tutto lo Stivale, sono per lo piu’ vissute in famiglia, o all’interno della propria comunita’, e accompagnate dalla preparazione di prodotti e piatti tipici locali. I dati dicono pero’ che solo 3 italiani su 10 si sono dimostrati esperti di queste tradizioni millenarie, rivelando un’ampia diffusione nella Penisola di una sorta di “ignoranza natalizia”. La figura della befana (73%), l’origine francescana del presepe (64%) e la scelta del 25 dicembre come data convenzionale della nascita di Gesu’ (81%) sono solo alcuni esempi di questa scarsa conoscenza, incredibilmente diffusa su tutto il territorio nazionale.
La medaglia d’oro degli aneddoti natalizi meno conosciuti va alla storia che ha condotto Santa Claus a rappresentare il simbolo del Natale a livello planetario. Ben l’84% degli intervistati ignorava che l’originario uomo con barba e capelli bianchi festeggiato a Natale come colui che porta doni e soprese, fosse proprio il notissimo san Nicola di Bari, patrono del capoluogo pugliese. Nato e vissuto in realta’ nella citta’ turca di Mira (le sue spoglie furono infatti trafugate e trasportate a Bari da alcuni marinai), san Nicola si distinse, sin da quando era un giovane orfano, per la sua generosita’ verso i piu’ bisognosi, caratteristica mantenuta anche una volta eletto vescovo. Proprio grazie alla grande devozione diffusasi poi in tutta Europa, la figura di Santa Claus, che altro non è se non l’abbreviazione di Sancta Nicolaus, venne associata a quella di Gesu’ Bambino come portatore di doni. In Olanda venne ribattezzato “Sinter Klaus” e nelle colonie inglesi del Nuovo Mondo acquisi’ anche il tipico abito rosso. Tornato in Europa, ottenne infine l’appellativo di Babbo Natale, mantenendo la caratteristica di infaticabile portatore di doni, cosi’ come lo era stato in origine San Nicola. Nessuna invenzione pubblicitaria o commerciale dunque, come credono invece 8 italiani su 10, ma un’antica origine tutta italiana.
La stragrande maggioranza delle case italiane è illuminata in questo periodo dall’albero di Natale, ma in quanti conoscono le ragioni che l’hanno portato a esserne simbolo? La figura dell’albero ha radici molto antiche, nate proprio in Italia. Nel 274 d.C. infatti l’imperatore Aureliano decreto’ che il 25 dicembre si dovesse festeggiare con rito pagano, il Sole; fu introdotto cosi’ l’uso di ardere un tronco propiziatorio nelle case per 12 giorni, permettendo di fare una predizione sull’anno futuro dal modo in cui esso bruciava. Questa consuetudine si è trasformata negli anni fino a dare spazio, nei giorni nostri, ad addobbi che illuminano l’albero. Secondo altri storici invece, per simboleggiare l’albero della conoscenza del bene e del male nelle rappresentazioni del giardino dell’Eden si ricorreva ad un abete sul quale si appendevano dei frutti, da cui si giunse via via all’albero di Natale entrato nell’immaginario collettivo.
Per venire alle tradizionali attivita’ che si è soliti fare nei momenti di ritrovo durante le festivita’ natalizie, la tombola è certamente un passatempo che non manca mai sulle tavole degli italiani, ma chi conosce i retroscena che hanno legato indissolubilmente questo intrattenimento al periodo del Natale? 8 italiani su 10 (79%) non sanno che la tombola nacque a Napoli nel 1734 per ovviare al gioco d’azzardo, fonte di guadagno per il Regno ma proibito dagli ambienti clericali. Per contrastare il crescente malcontento nella Chiesa, il Re decise di vietare il giuoco del Lotto durante le festivita’ natalizie. I napoletani allora s’ingegnarono e inventarono un gioco molto simile da praticare in maniera “clandestina” in famiglia. Da quel momento nelle case italiane, durante questo periodo dell’anno ed, in particolare, nella notte di Capodanno, si gioca tutti insieme alla tombola.
Lo stesso discorso vale per la Befana. L’origine dell’odierna protagonista dell’Epifania è da ricondurre ad alcuni riti propiziatori pagani: gli antichi credevano che nelle prime dodici notti dell’anno, fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Con la diffusione del Cristianesimo, la Chiesa condanno’ queste credenze, ma il popolo non smise di essere convinto che tali vagabondaggi notturni avvenissero, solo li ritenne non piu’ benefici, bensi’ infernali. Tali sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana. C’è chi sostiene che sia vecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spoglia che poi rinascera’ e chi ne fa l’immagine dell’anno ormai consunto