Su #labuonascuola quest’idea ha raccolto più apprezzamenti di qualsiasi altra proposta e, negli ultimi anni, proprio a causa della difficoltà che studenti e famiglie incontrano abitualmente nel far rispettare i propri diritti, è dovuto intervenire il Ministero dell’Istruzione per riportare sulla retta via alcuni Dirigenti Scolastici “furbetti”.
Per capire meglio il riferimento, si può leggere la proposta pubblicata sul sito La Buona Scuola (link)
“Il contributo scolastico, previsto dalla legge come volontario, ha richiesto per due volte l’intervento del ministero, con apposita circolare, per evitare che le scuole lo richiedessero come tassa obbligatoria. Nonostante questo, ancora oggi molte scuole continuano a richiederlo: per chi non lo paga, spesso niente visite d’istruzione o pagella a fine anno. Perché accade questo? Perché gli studenti e le loro famiglie non sono informati sui propri diritti. Il ministero potrebbe semplicemente fornire una guida che presenti le principali leggi in questo ambito, anche in formato elettronico, ottenendo quindi un importante successo a costo zero, sull’esempio del libro “I diritti degli studenti della scuola superiore“”
Più di 2300 “mi piace” hanno fatto rimbalzare la proposta su tutti i social network, tanto da essere stata retwittata anche da importanti dirigenti della pubblica amministrazione (link).
“Talvolta mi chiedono in cosa differisca la mia idea dal portale IoStudio già creato dal Ministero – racconta Alex Menietti – Semplice: più contenuti, più aggiornamenti e azzeramento dei costi da sostenere. Non credete sia possibile? Leggete il mio libro riguardo i diritti degli studenti: è gratis, sempre aggiornato e scaricato già da migliaia di ragazzi e genitori. Dimostra che un progetto simile non solo è possibile, ma dovrebbe essere considerato una priorità da chi si occupa di scuola e di giovani”.
Il libro a cui viene fatto riferimento è “I diritti degli studenti della scuola superiore”, Menietti A. e Lauretti E., Smashwords Ed, 2014, gratuito. Scaricabile da tutti gli store digitali e dal sito dirittistudenti.it