La “fotografia” è quella che questa mattina è stata scattata nel corso del tradizionale incontro di fine anno nella sede di Caltanissetta di Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA, gestore del servizio idrico integrato per la provincia di Caltanissetta. All’incontro hanno preso parte il direttore generale Salvatore Guarino, il direttore tecnico Salvatore Giuliana, il direttore amministrativo Ramon Pujol, il responsabile acquisti Fernando Maldonado e la responsabile comunicazione e marketing Lea Romano.
Tra gli interventi completati nel 2014 la sostituzione della rete idrica in cattivo stato e/o vetusta a Marianopoli, mentre per la condotta di collegamento dal serbatoio Montelungo al serbatoio Caposoprano, a Gela, e per gli interventi di integrazione delle capacità di riserva attualmente disponibile a Niscemi si è andati anche al collaudo delle opere. Tra i cantieri avviati, a Caltanissetta, la prima fase della sostituzione della rete idrica vetusta con interventi soprattutto nel centro storico dove si sta pure sperimentando la nuova tecnologia no-dig meno invasiva. Interventi di ammodernamento sono stati iniziati pure a Gela ed a Mazzarino. Tra le manutenzioni ordinarie diversi gli interventi completati nel settore fognario a San Cataldo, Campofranco, Santa Caterina Villarmosa e Mussomeli mentre nel settore idrico significativi i lavori in corso ai Pozzi Mazzarino che permetteranno di recuperare circa 13 litri/secondo.
Ma è sul fronte delle opere bloccate in attesa di decreti di finanziamento che si sono voluti puntare i riflettori, con progetti – come quello relativo al secondo e terzo stralcio della revisione della vecchia rete fognaria di Mazzarino – trasmessi alla Regione anche oltre sei anni fa, nel 2008! In attesa dei decreti di finanziamento pure i progetti relativi alla sostituzione della rete idrica vetusta e/o in cattivo stato ad Acquaviva Platani, Butera, Delia, Milena, Montedoro, Resuttano e Riesi.
“Non ci stancheremo mai di ripeterlo – ha sottolineato il direttore generale Salvatore Guarino – : abbiamo bisogno di avere nella pubblica amministrazione un interlocutore affidabile, capace di poter tradurre in tempi certi, e non coniugati sempre all’infinito, la nostra capacità progettuale. Il rischio altrimenti è che la farraginosità della macchina burocratica nel suo complesso faccia perdere preziose risorse, specie quelle comunitarie”.
Nel corso dell’incontro affrontato pure il nodo delle tariffe sulla definizione delle quali, è stato rammentato, il gestore non ha più alcun margine o autonomia di manovra essendo definite dell’Authority sulla base di specifici parametri di riferimento propri del territorio. Rilanciato, al contempo, l’invito alle amministrazioni locali a segnalare le utenze “deboli” anche alla luce di quanto prevede lo specifico regolamento che disciplina le modalità di accesso e di erogazione delle agevolazioni tariffarie messo a punto dall’ATO Idrico CL6 sulla scorta di quanto espressamente disposto dall’Authority.
Il 2014 per Caltaqua è stato inoltre l’anno che ha fatto segnare il debutto di Caltaquacampus, l’area alla quale fanno riferimento i numerosi e diversi interventi che coinvolgono la scuola, l’università ed il mondo della formazione (visite di scolaresche nel polo-laboratorio di San Giuliano, stage negli uffici aziendali, tirocini formativi per universitari). Una costante attenzione al sapere che si salda con alcune significative sperimentazioni di tecniche innovative applicate ad alcune attività come, ad esempio, l’installazione di impianti mini-idroelettrici volti al miglioramento dei processi energetici e dell’utilizzo dell’acqua come fonte di produzione di energia, nel serbatoio di Sant’Anna ed in quello di Piedigrotta.
Parallelamente è stato avviato un programma ad ampio raggio di potenziamento del front office aziendale e del call center per offrire all’utenza maggiori opportunità di dialogo con l’azienda.
Particolare attenzione, infine, ad una costante azione di monitoraggio della rete anche in chiave di repressione di frodi ed allacci abusivi, fenomeni che inevitabilmente finiscono con l’avere un “costo” pure per l’utenza regolare.
View Comments
Fino a poco tempo fa si diceva che era Caltaqua a tener fermi i progetti nei cassetti, anzi, per la verità, non esistevano proprio progetti cantierabili.... ora è il contrario?
Ma l'Ato idrico che dovrebbe controllare che fa?
Solo stipendi paga?
E che stipendi!
Ma perché non fanno un incontro con la cittadinanza e spiegano come mai ancora non abbiamo un erogazione H24 della fornitura idrica, come era previsto nella carte dei servizi? Sono tutti bravi senza un contraddittorio. Vogliamo l'acqua pubblica, vogliamo tariffe eque, l'acqua è un bene comune, ricordiamocelo!
Ma perché i cantieri aperti non li chiudono completando i lavori questi signori!!!! C.da S. lucia cantiere aperto da 2 anni con il rischio di bloccare centinaia di famiglie vista la strada crollata!!!!
Tutti i lavori fatti in città lasciati con un manto stradale pessimo e il comune paga i danni a chi rovina le proprie auto!!!! Dite queste cose invece di scrivere solo quanto siamo bravi...
Perché non si dichiara chiaramente chi dirige gli uffici che bloccano i progetti? In Italia dietro la parola burocrazia si nascondono funzionari inadeguati e politici di basso livello. Che Caltaqua dica in quali uffici sono fermi i progetti, quali decreti mancano e di chi è la colpa. Basta nascondersi dietro la parola "burocrazia"!