Caltanissetta, curiosa storia alla posta: diatriba sulla banconota da 50 euro si conclude con due denunce

imageCALTANISSETTA – Ieri mattina i poliziotti della Sezione Volanti, su richiesta pervenuta su linea di emergenza 113, sono intervenuti presso un ufficio postale del centro storico del Capoluogo, per una lite in corso tra una cliente e un’impiegata.

Giunti presso l’ufficio postale e sentite le ragioni della lite, gli agenti ricostruivano i motivi del contendere; la cliente nel corso della mattinata si era recata presso l’ufficio postale per sottoporre all’attenzione dell’impiegata una banconota da 50,00 €., che sosteneva fosse stata prelevata dal bancomat di quell’ufficio dal proprio figlio la sera precedente e che la donna riteneva potesse essere falsa.

L’impiegata, dopo averla esaminata, restituiva la banconota alla donna, rassicurandola sulla sua autenticità.

Sempre a dire della donna, uscita dall’ufficio postale, la stessa aveva tentato di spendere la banconota per fare acquisti, ma la banconota non era stata accettata dal commerciante poiché ritenuta falsa.

Sempre secondo il racconto della donna, non fidandosi di quanto asserito dall’impiegata dell’ufficio postale, la stessa si recava presso lo sportello di un istituto bancario nel quale l’impiegato valutava la banconota come falsa.

La donna ritornava, quindi, presso l’ufficio postale per fare delle rimostranze con l’impiegata di quest’ultimo. 

I poliziotti, dopo aver sentito la versione del responsabile dell’ufficio postale, che escludeva la possibilità che una banconota falsa fosse stata distribuita dal bancomat, conducevano la donna in Questura. Presso gli uffici di polizia la donna, messa alle strette dagli agenti, cambiava versione, riferendo che in effetti suo figlio la sera precedente aveva ricevuto la banconota da parte di una persona sconosciuta, scambiandola con due banconote da 20 e una da 10 euro e che il tentativo fatto presso l’ufficio postale serviva a liberarsi di quella banconota falsa.

In ragione di ciò la donna aveva simulato la lite con l’impiegata dell’ufficio postale, cercando di attribuire a quest’ultima e all’ufficio postale, la responsabilità dell’emissione della banconota falsa, sostituendola tra la prima e la seconda visita.

Madre e figlio sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di spendita di monete false e la banconota è stata sequestrata.

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  • Nessuna ha il potere di tagliare le banconote anche se sospette di falsità. In quel caso si fa verbale per sospetto di falsità' si ritira la banconota e si prosegue verso gli Uffici della banca d'Italia, dove solo i loro ispettori possono decretare la falsità.

  • No vabbè... dategli un premio a questi due! Gli spetta di diritto!
    C***o ma si può essere più scemi di questi due? Le dicono che è falsa, cerca di spenderla inutilmente presso un commerciante, va in un'altra banca e poi ritorna a reclamare alla Posta... c***o ma ci sei o ci fai???? Della serie: "Denunciatemi sono troppo idiota!"
    Mah... sto scrivendo e nel mentre rido ancora per il fatto!
    :D :D :D

    P.S.: Certo che se la banconota veniva tagliata una volta accertata la falsità, tutto ciò non succedeva...

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