ROMA – Per il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro le trascrizioni firmate dal sindaco Ignazio Marino dei 16 matrimoni gay contratti all’estero sono da ritenersi annullate. La richiesta conseguente al primo cittadino è di procedere con gli adempimenti dovuti. Ma Marino resiste e difende le trascrizioni fatte con una cerimonia pubblica in Campidoglio il 18 ottobre scorso. E dopo aver annunciato approfondimenti sulla decisione di Pecoraro dice chiaramente: “In questo momento non accettiamo l’ordine del prefetto di Roma di cancellare le trascrizioni già avvenute”. E mentre rimonta la polemica dell’opposizione, all’inquilino del Campidoglio arriva il supporto a stelle e strisce del sindaco di New York, Bill De Blasio che lo incita: “Vai avanti è una battaglia giusta”.
L’atto del prefetto arriva in mattinata in Campidoglio. Poche ore dopo Marino posta un video su Fb con tanto di hashtag #RomaNonCancella. “Abbiamo dato mandato ai nostri uffici di studiare le carte. Uno dei motivi che il prefetto indica è quello legato ad una legge nel nostro Paese che dice non devono essere trascritti matrimoni celebrati all’estero se questa trascrizione è pericolosa per l’ordine pubblico. Io sinceramente non riesco a cogliere quale pericolo possa costituire l’esistenza di una coppia che si ama e ha dichiarato il proprio amore”. E ancora: “Al momento io ritengo ancora che la non trascrizione di certificati di matrimonio regolarmente redatti in paesi come Portogallo, Spagna o Belgio sarebbe un atto illegale e illegittimo, contro i principi dell’Unione Europea”. Continua, insomma, la disobbedienza di Marino – come pure di altri sindaci di Italia – alla linea dettata ai prefetti dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.
“Siamo sconcertati: questo Governo continua a prendere a bastonate la richiesta di diritti degli italiani e delle italiane”, commenta Flavio Romani, presidente di Arcigay. “Contro l’annullamento faremo ricorso – annuncia Fabrizio Marrazzo del Gay Center -, ma la parola prima che ai tribunali è di pertinenza della politica. Renzi non si nasconda dietro gli annunci”. Per l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, invece, “l’annullamento delle trascrizioni dei 16 matrimoni gay contratti all’estero dal sindaco Marino è un’iniziativa dovuta per riportare nella legalità l’attività amministrativa della Capitale. Marino ha voluto forzare la mano”. Per Gianni Sammarco, deputato e coordinatore Ncd Roma, “Marino ha solamente preso in giro le coppie unite in matrimonio all’estero e certamente non ha migliorato la loro condizione”. Nel pomeriggio, il sindaco di New York Bill De Blasio chiama Marino per complimentarsi per “la posizione forte e coraggiosa” presa e gli consiglia: “Amico mio vai avanti, perché è una battaglia giusta”. Di recente ad occuparsi della questione delle trascrizioni del sindaco Ignazio Marino e dei diversi sindaci ‘ribelli’ in Italia è stato anche il New York Times. (Fonte ansa.it)