Pianeta istruzione: i docenti nisseni discutono della “buona scuola”

imageCALTANISSETTA – Mercoledì 5 novembre alle 17, nell’Aula Magna del Liceo delle Scienze Sociali “A. Manzoni” di Caltanissetta, si incontreranno docenti e dirigenti di tutti gli ordini di scuola, dalla scuola per l’infanzia alla secondaria superiore, per discutere insieme sul documento del Governo  “La Buona Scuola”, su cui è aperta una consultazione on-line fino al 15 novembre.

L’Assemblea è stata indetta dalle Associazioni Cattoliche dei Docenti: l’AIMC (Associazione Maestri Cattolici) presieduta da Irene Collerone e l’UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi) presieduta da Fiorella Falci, che introdurranno i lavori, dopo il saluto della Dirigente Scolastica del “Manzoni”, la prof. Giuseppina Mannino Pirrello.

Si è pensato che la forma migliore per esprimersi sulla scuola italiana, sui suoi problemi e sulle sue prospettive, fosse quella di una discussione condivisa, oltre il limite individuale della consultazione on-line, che, pur essendo una opportunità positiva,  rischia di frammentare individualisticamente il rapporto tra cittadini e governo.

La scuola ha bisogno invece oggi più che mai di ritrovare la propria dimensione di comunità educante, ricostruendo la sua capacità di essere protagonista e non subalterna, per proporre e non per subire interventi dall’alto come negli ultimi anni è spesso avvenuto.

L’incrocio dei dati del documento “La Buona Scuola” con le proposte sulla scuola della legge di stabilità proposta dal Governo,saranno una ulteriore pista di discussione per misurare concretamente la praticabilità degli interventi riformatori, al di là delle enunciazioni e delle buone intenzioni.

Nell’Assemblea di Mercoledì ci si propone di elaborare proposte precise da inoltrare al Governo sui diversi punti del documento “La Buona Scuola”, ma soprattutto di rilanciare un protagonismo consapevole degli operatori della scuola di fronte alle emergenze educative, culturali, antropologiche e sociali che esplodono in una dimensione sempre più preoccupante nella fase storica che stiamo attraversando.

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