Salute

Malata di cancro non può pagare il mutuo: stop al pignoramento. Vinta la battaglia legale

Redazione

Malata di cancro non può pagare il mutuo: stop al pignoramento. Vinta la battaglia legale

Lun, 10/11/2014 - 17:54

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Stop al pignoramento della casa, trovato l’accordo tra la paziente oncologica insolvente e la banca. “Abbiamo trovato l’accordo: Laura non perderà la sua casa, né dovrà pagare gli interessi sul prestito e le spese legali a Fineco Bank”. A dare l’annuncio è l’avvocato Gaetano Vilnò, che chiude nel migliore modo possibile la petizione, con annessa battaglia legale, lanciata da Laura Bernoldi su change.org e che ha raccolto oltre 52,000 firme.

La storia di Laura è di quelle che – purtroppo – possono capitare a chiunque: nel 2008 Laura ha un lavoro stabile, a tempo indeterminato, ma i suoi genitori si ammalano e uno dopo l’altro muoiono. Nel 2012 parte il calvario personale: cancro al seno, mastectomia, complicazioni post-chirurgiche e cure oncologiche. Dal 2008 ad oggi, Laura lavora sempre meno perché entra ed esce dall’ospedale, ha bisogno di soldi per sopravvivere e chiede un fido bancario e due prestiti a Fineco Bank. Quando le cose precipitano, però, non riesce più a pagare il debito e la banca, a novembre dello scorso anno, decide di pignorare la sua casa (un mini appartamento di 35 mq).

C’è voluto un anno di battaglia legale e di pressioni attraverso la raccolta firme su change.org, ma alla fine Laura ce l’ha fatta: pagherà solo 9,000 euro dei 12,300 dovuti alla Fineco Bank (sono stati esclusi interessi e spese legali), ma soprattutto non perderà la sua casa, un bene davvero insostituibile per un paziente oncologico.

“Vorrei che la storia di Laura sia d’esempio a tutte le persone che si trovano in condizioni simili – ha dichiarato l’avvocato Vilnò, presidente dell’associazione De.Ci.Ba (Dipartimento Europeo Controllo Illeciti Bancari) – I clienti non devono subire passivamente e le banche, quando hanno a che fare con clienti in difficoltà, dovrebbero prima provare la carta del dialogo e della soluzione condivisa, invece di partire subito con i pignoramenti”. (Fonte ansa.it)