CALTANISSETTA – Di nuovo in azione le guardie volontarie del WWF Caltanissetta in attività di vigilanza e controllo del territorio per prevenire e sanzionare illeciti ambientali e faunistici. Questa volta le guardie sono intervenute per la tutela del patrimonio ittico e per verificare il rispetto della disciplina sull’esercizio della pesca nelle acque interne emanata dalla Provincia di Caltanissetta.
Nelle settimane scorse, infatti, gli Agenti ittici in organico al Nucleo provinciale Vigilanza WWF hanno organizzato mirati controlli nei laghetti e fiumi della provincia per verificare il rispetto delle norme sulla pesca; sono quindi stati identificati diversi pescatori dei Comuni di Caltanissetta, San Cataldo, Sommatino e Delia. Grazie a tali controlli, sono stati individuati tre soggetti in attività di pesca ma privi della relativa licenza regionale perché mai conseguita. Le Guardie ittiche WWF, pertanto, hanno dovuto applicare quanto disposto dal “Regolamento Provinciale per l’esercizio della pesca nelle acque interne” approvato con Delibera dell’ex Consiglio provinciale n. 67 del 10.11.2011: sono stati elevati appositi verbali di accertamento di violazione amministrativa e contestata la violazione del Testo Unico della pesca. I verbali sono stati trasmessi alla Provincia (oggi Libero Consorzio) che si occuperà della riscossione delle sanzioni pecuniarie per l’esercizio abusivo dell’attività senza licenza di pesca sportiva; in totale le sanzioni per i pescatori abusivi scoperti dalle Guardie WWF ammontano a 400 euro.
Il fenomeno della pesca di frodo nelle acque interne della provincia di Caltanissetta è sottovalutato e poco conosciuto, essendo stato raramente attenzionato dagli Organi pubblici competenti. Viceversa, le guardie ittiche WWF hanno iniziato a monitorare costantemente i fiumi e i laghi del territorio provinciale, riscontrando una diffusa attività illecita di pesca, molte volte praticata da cittadini extracomunitari o stranieri provenienti da paesi dove la pesca è un’attività tradizionale molto comune.
Gli Agenti ittici del WWF hanno riscontrato con soddisfazione che alcuni dei soggetti verbalizzati, ai successivi controlli, risultavano in regola con le licenze di pesca e relative tasse di concessione governativa; inoltre a seguito dei “blitz” effettuati si registra un aumento delle richieste di nuove licenze di pesca rilasciate dall’Ente provinciale, probabilmente provenienti dal bacino dei pescatori “in nero” che hanno deciso di “mettersi in regola”. Si tratta di evidenti segnali circa l’utilità delle azioni di vigilanza e prevenzione promosse dal WWF, che stanno lentamente producendo i loro frutti a beneficio della legalità.
L’attuale organico delle Guardie WWF si compone di 6 volontari, di cui due con la qualifica di Agenti giurati ittici; tali guardie, oltre al normale pattugliamento, intervengono anche a seguito di segnalazioni di privati cittadini che denunciano atteggiamenti di pesca illegali. Quindi l’impegno organizzativo è ampio, coprendo l’intero territorio provinciale per attività di vigilanza in materia di caccia, pesca e tutela dell’ambiente, sotto il coordinamento del responsabile WWF Ennio Bonfanti, coordinatore provinciale del Nucleo di Caltanissetta.
“Il “guardapesca”, oggi denominato più comunemente Guardia ittica, è una figura professionale che si occupa di tutela e salvaguardia della fauna ittica e vigila sul rispetto delle norme in materia – spiega Bonfanti -; la sua attività di controllo si rivolge soprattutto verso coloro che praticano la pesca dilettante o sportiva, ma ha anche il compito di proteggere e favorire lo sviluppo dei biotopi e delle relative popolazioni di fauna e flora acquatiche. I Guardapesca rivestono la qualifica di “Agente di Polizia Giudiziaria” nei limiti del servizio cui sono destinati e secondo le rispettive attribuzioni; hanno autorità per redigere verbali di accertamento, controllare le licenze di pesca e le catture dei pescatori (misura minima dei pesci, numero e specie delle catture, tecniche utilizzate), segnalare tempestivamente, ai servizi competenti, fenomeni di inquinamento o anomalie nella qualità delle acque, proporre misure per la salvaguardia della fauna ittica minacciata e sensibilizzare il pubblico in merito alla protezione dell’ambiente acquatico. Durante l’esercizio di vigilanza, tali Agenti ittici possono chiedere l’esibizione di licenza, versamento delle tasse, esche, attrezzi e pescato; di ogni infrazione accertata, l’agente redige apposito verbale comprendente anche eventuali osservazioni del trasgressore”.
Per esercitare legalmente la pesca anche a soli fini sportivi o dilettantistici occorre il possesso della licenza di pesca, rilasciata dalla Provincia di residenza a seguito di versamento della tassa e soprattassa di concessione governativa pari a € 22,70, da versare ogni anno per confermare la validità della licenza. In proposito, anche la Provincia di Caltanissetta ha istituito il registro dei titolari di licenza di pesca in cui sono annotate le generalità del titolare, le trasgressioni accertate e relative sanzioni applicate. Secondo il “Regolamento Provinciale per l’esercizio della pesca nelle acque interne”, è vietato esercitare la pesca prosciugando o deviando corsi d’acqua “o ingombrandoli con opere, quali muri, ammassi di pietre, dighe, terrapieni, chiuse o smuovendo il fondo delle acque”; esercitare la pesca nei tratti dei corsi d’acqua o nei bacini posti in secca totale o parziale per intero periodo di pesca; esercitare pesca con attrezzi non consentiti, con esplosivi, con impiego di corrente elettrica o immettendo nelle acque “materiale atto ad intorpidire od uccidere fauna ittica o altri animali acquatici”; esercitare la pesca collocandosi sopra ponti, viadotti e passerelle comunque realizzati, nonché sopra opere di sbarramento totale o parziale di corsi d’acqua; abbandonare qualsiasi tipo di rifiuto (comprese esche, pasture, pesce) lungo le sponde, greti, alvei dei corsi d’acqua o bacini od immetterli nelle acque. Nelle acque correnti la pesca è ammessa utilizzando massimo due canne da pesca con o senza mulinello, purché armate con un solo amo o con esche artificiali; nelle acque ferme la pesca è consentita utilizzando un massimo di tre canne ognuna delle quali armata con un solo amo.