CALTANISSETTA – In quale bosco incantato riposa Daniela Cardinale, la Bella Addormenta della politica nissena, mentre i parlamentari della sua provincia imperversano con interrogazioni incrociate, trasversali, governo-opposizione-governo, riunioni ministeriali e progetti operativi, sulla questione del trasporto ferroviario dell’interno della Sicilia?
Già al Ministero dei Lavori Pubblici si sono svolte riunioni con il Ministro del Governo che lei sostiene, (!?) presenti il Sindaco, il Prefetto e gli altri due deputati locali (Pagano e Azzurra Cancelleriche sono già alla terza interrogazione congiunta), e altre riunioni qui in sede sempre sul tema dell’alta velocità ferroviaria e dei tracciati che rischiano di tagliare fuori Caltanissetta e la sua provincia, ma l’onorevole Cardinale Daniela (per ironia della sorte componente proprio della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera) non si è mai vista.
Aspettava un maggiordomo del Ministero con l’invito in pergamena per sentirsi coinvolta? Non glielo hanno insegnato che a quei livelli bisogna stare sempre “sul pezzo”, occhi aperti e comunicato-stampa in canna?
Non è la prima volta che si discutono questioni importanti per il presente e il futuro del nostro territorio, ma l’altera principessina del Vallone brilla per la sua assenza. Forse ha preso sul serio Nanni Moretti, quando in suo celebre film, interpretando un intellettuale disadattato, si chiedeva: “Mi si nota di più se non ci vado o se ci vado e rimango in un angolo?”
Ma forse Nanni Moretti è troppo di sinistra per la Signorina, ereditiera di una delle posizioni istituzionali più prestigiose, un seggio alla Camera dei Deputati, passato di padre in figlia in un fiat come nemmeno alla Camera dei Lord avviene (lì almeno la successione è post mortem), e rinsaldato dal passaggio democratico (che parola!) delle primarie, in cui è risultata la più votata, giungendo a dichiarare che così si sentiva “pienamente legittimata” a ricoprire il suo incarico.
Ma dove ha studiato la bella principessa? Che, nientemeno, è laureata in Scienze della Comunicazione Sociale e Istituzionale. Sarà una nuova metodologia della comunicazione istituzionale, la sua, la prossemica dell’assenza, su cui magari avrà fatto la Tesi di Laurea.
Gli elettori del Partito Democratico le si sono affidati ciecamente, così, senza vederla, in nome e per conto di qualcun altro (chi?), forse sperando, i due gabelloti locali, che la sua inconsistenza non la rendesse ingombrante e pericolosa per i loro giochi di sottogoverno ed eventuali prospettive istituzionali.
E dire che il suo debutto in politica lo aveva avuto a soli cinque anni, come riportano le cronache della dinastia, “sventolando la bandiera della DC per le strade di Mussomeli, dopo la prima elezione alla Camera del Papà”.
Da allora, per le strade del suo collegio, la si è vista pochino, a parte qualche processione a Mussomeli.
Dobbiamo aspettare cent’anni perché si svegli, come la Bella Addormentata della favola? Mamma mia! Sarebbero venti legislature!