CALTANISSETTA – Questo è il contributo di Italia Nostra al dibattito iniziato, nei giorni scorsi, presso l’aula consiliare del Comune di Caltanissetta dove, come è stato detto, “si è svolta la prima assemblea partecipata per iniziare a discutere del nuovo Prg del capoluogo”.
1994. Sono trascorsi vent’anni dai primi elaborati tecnici prodotti dai progettisti (Lo Re, Provenzano, Rosa, Trombino, Vaccaro) a cui fu affidata la “Variante generale” del Piano regolatore generale della Città di Caltanissetta. Vent’anni della nostra vita. Anni durante i quali le linee guida elaborate dall’allora Consiglio comunale sono state tradite, dimenticate: “Stop all’espansione a macchia d’olio della città, recupero del centro storico, riqualificazione delle aree esterne realizzate a partire dagli anni Cinquanta”. Linee guida fondamentali, semplici e chiare. In questi vent’anni si è fatto tutt’altro. La città è stata venduta. Sono stati vent’anni di urbanistica contrattata. Da una recentissima ricerca del Forun Pa sulle “città più intelligenti d’Italia”, Caltanissetta risulta agli ultimissimi posti, mediamente terz’ultima. Sono state monitorate l’economia, la vivibilità, l’ambiente, la mobilità, la cultura, la governance. Ad maiora!
La denuncia sistematica delle pratiche di urbanistica contrattata costituisce uno dei cardini dell’azione di Italia Nostra. La città è un bene comune: un “bene” e non una merce, “comune” in quanto appartiene ad una collettività che ne deve condividere il progetto e la gestione. L’urbanistica contrattata è la causa principale del degrado delle nostre città, quantomeno per quanto riguarda gli ultimi vent’anni. Città gravate da fenomeni di speculazione che hanno ridotto gli spazi pubblici, il verde, i servizi, aumentando inquinamento, dissipazione energetica, consumo di suolo e abbassando il livello di qualità urbana e conseguentemente di qualità di vita.
Respingiamo decisamente la logica dell’espansione urbana come traino di un’economia di carta e di mattone, dissipatrice e insostenibile sotto il profilo ambientale, sociale e anche economico e proponiamo la riaffermazione della pianificazione pubblica come unico metodo, strumento in grado di regolare i meccanismi di crescita e trasformazione della città, attraverso un sistema di regole certe e di garanzie estese. Questi, secondo Italia Nostra, i punti fondamentali, i principi a cui deve ispirarsi una corretta, virtuosa gestione della pianificazione urbanistica.
1)La città è un bene comune e come tale deve garantire gli interessi collettivi, senza negoziazioni con gli interessi privati. 2)Moratoria generalizzata sulle nuove urbanizzazioni per rigenerare città e campagna. 3)Ripristino della legalità: no ai condoni, no ai piani casa, efficace controllo del territorio. 4)No agli strumenti che vanificano la pianificazione (a partire dagli accordi di programma in deroga) ed esclusione dell’iniziativa privata come impulso alla pianificazione. 5)Ripristino della destinazione originaria degli oneri di urbanizzazione. 6) Applicazione della VAS (valutazione ambientale strategica) e rilancio della pianificazione paesaggistica: Regione Siciliana e Soprintendenza devono provvedere alla elaborazione e alla rigorosa gestione del piano paesaggistico a norma del Codice (D.lgs. n.42 del 22 gennaio 2004). 7)Riaffermazione della tutela dell’identità culturale e dell’integrità fisica del patrimonio storico-artistico quale cardine, anche, della pianificazione urbanistica ordinaria. 8)Recupero delle periferie degradate, cresciute negli ultimi decenni senza regole né qualità urbana, anche con radicali operazioni di ristrutturazione ambientale dell’edilizia abusiva e speculativa e con uso vincolante di tecniche antisismiche e di risparmio energetico adeguatamente certificate, attivando anche processi e interventi di decostruzione e demolizione. 9)Mobilità sostenibile e integrata: incentivazione del trasporto pubblico e contenimento del trasporto privato, valorizzazione dei percorsi pedonali e ciclabili. 10)Ridefinizione delle regole per una effettiva trasparenza e partecipazione (a partire dalle associazioni portatrici di interessi diffusi) nel processo di formazione delle scelte.
Leandro Janni – Presidente di Italia Nostra Sicilia